Valori di Pm 10 superati cinque volte in dieci giorni
MESTRE. «Diciamo basta all'assenza d'interventi contro l'inquinamento da Pm10». Da settimane dopo l’emergenza nei giorni di Natale in città non si parla più di inquinamento. Ma i dati delle centraline dell’aria non devono tranquillizzare affatto. Marghera, con la centralina che monitora il traffico urbano in via Beccaria, negli ultimi dieci giorni per cinque volte ha superato il limite di 50 microgrammi per metrocubo d’aria. Sei superamenti negli ultimi dieci giorni per la centralina che monitora la tangenziale in via Tagliamento alla Gazzera. Tre superamenti in dieci giorni invece al parco Bissuola. Dodicesimo sforamento da inizio anno a Spinea, che conduce la triste classifica di questo inizio di 2016 all’insegna, ancora, dello smog.
Le polemiche di fine anno si sono sopite ma c’è chi ancora continua a protestare. Il comitato di “Marghera libera e pensante” assieme alle associazioni ambientaliste cittadine chiama a raccolta i cittadini allarmati dalla situazione dell’inquinamento da polveri sottili a partecipare ad un flash mob di protesta, in programma sabato alla Giustizia a Mestre, tra villa Ceresa e via Lissa dove ha la sua sede l’agenzia veneziana per l’ambiente. «Regione del Veneto e Comuni non intervengono con politiche specifiche. Ritroviamoci tutti presso la sede Arpav, per chiedere non solo prelievi ma anche interventi politici precisi contro l’inquinamento da Pm10. A Marghera si sono registrati oltre 70 sforamenti nel 2015», denuncia l’associazione che ha promosso questa protesta ambientalista. Negli ultimi giorni dell’anno i dati dell’aria a Venezia sono stati spesso anche peggiori di Padova, non beneficiata, com’è invece la città lagunare, degli effetti positivi della vicinanza al mare e dei venti. Segno che la compresenza di molte fonti emissive di inquinamento (traffico veicolare, aereo, portuale, attività industriale, centrali e ovviamente il riscaldamento delle case) ha concentrato sulla terraferma una cappa inquinante, difficile da ridurre senza interventi di medio lungo termine differenziati.
Il Comune di Venezia finora è intervenuto sulle auto non catalizzate (le limitazioni sono riprese dal 7 gennaio) e fino al 15 aprile sono stati apposti limiti al riscaldamento di case, uffici, capannoni. Ma, segnalano i comitati e gli ambientalisti, tutto questo non basta per una seria politica anti-smog che deve coinvolgere tutta la città metropolitana e la Regione.
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