Vallenari bis, ricorso al Tar «Bisogna fermare i cantieri»

I cattadini hanno deciso di agire contro il Comune: «Siamo stati costretti a farlo per avere quella giustizia che l’amministrazione ci nega. È un progetto inutile»
Di Marta Artico
GIORNALISTA: Scattolin.AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: Protesta contro la Vallenari Bis presso il comune di Mestre
GIORNALISTA: Scattolin.AGENZIA FOTO: Candussi.LUOGO: Mestre.DESCRIZIONE: Protesta contro la Vallenari Bis presso il comune di Mestre

MESTRE. I cittadini ricorrono al Tar contro il Comune per la costruzione della Vallenari bis. Lo hanno annunciato e minacciato, poi sono passati ai fatti. Un gruppo di abitanti che in questi mesi e settimane ha protestato per l’avvio dei lavori del secondo lotto della contestata arteria stradale, si è rivolto al Giudice amministrativo, che adesso dovrà esprimersi in materia. In queste settimane hanno esaminato il fascicolo prodotto sulle “incongruenze” segnalate dal comitato Vivere Mestre e dalle associazioni ambientaliste cittadine ma non solo, hanno fatto un lavoro certosino e poi una volta accertato che sussistevano i termini legali per far avanzare il ricorso assieme agli avvocati, hanno proceduto.

«Siamo stati costretti ad andare dal giudice amministrativo», scrivono i firmatari del ricorso in una nota stringata, «per avere quella giustizia e quella tutela che l'amministrazione ci nega». «Il ricorso», fanno capire, «è incentrato sul decreto di esproprio per la costruzione del secondo lotto della Vallenari e l’ “urgenza” richiesta e concessa per avviare i lavori», che residenti, studenti e comitato hanno più volte contrastato. «Abbiamo raccolto migliaia di firme contro questo assurdo progetto e abbiamo provato a chiedere aiuto al nostro sindaco che, denunciando lo schifo dell'operazione, aveva promesso un “momento di verità” mai avvenuto». Scrivono.

«A nostro lavoro e spese abbiamo svolto ricerche e composto un dossier che abbiamo consegnato al Consiglio Comunale e alla Giunta per denunciare l'inutilità del progetto e quelle che ci appaiono come illegittimità che hanno accompagnato le ultime fasi tecnico-amministrative. Abbiamo denunciato i costi dei lavori che verranno caricati sul bilancio comunale e che dovranno essere pagati dai cittadini e consegnato tutto all’amministrazione senza mai ricevere risposta». Così è partito il ricorso: «Siamo stati costretti ad andare dal Giudice amministrativo per avere quella giustizia che l'amministrazione comunale ci nega. Lo abbiamo fatto perché siamo coscienti che la questione non riguarda solo il rispetto ambientale, ma sconfina ampiamente nel campo del corretto uso delle risorse pubbliche e della corretta amministrazione della città».

L’assessore Renato Boraso interviene sul ricorso al Tar: «Siamo in democrazia, ognuno fa quello che vuole. Adesso valuteranno gli uffici preposti».

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