Vallenari bis, già spesi 17,5 milioni per 2 chilometri: l'apertura sarà in due fasi

Primo tratto fino allo Stefanini pronto il 7 settembre, mentre il secondo il 31 ottobre. Spunta anche l’ottava rotonda
Il tratto della Vallenari Bis verso il ponte dell'Osellino
Il tratto della Vallenari Bis verso il ponte dell'Osellino

MESTRE. Il secondo lotto della Vallenari bis, la contestata nuova viabilità che collega la rotatoria alla fine di via delle Messi con il ponte sull’Osellino all’altezza di via Sansovino aprirà in due fasi dopo l’estate. La prima, dal 7 settembre, renderà disponibile il primo tratto di viabilità fino all’istituto Stefanini. In questo modo, per l’apertura delle scuole, genitori e insegnanti avranno la possibilità di utilizzare la nuova viabilità che taglia in due via Pertini e procede sul solco della vecchia via del Miglio per accedere al nuovo parcheggio dell’istituto, protetto dalla strada con una serie di barriere fonoassorbenti con pannelli di vetro e un terrapieno protettivo. A fianco, sorgerù un parco attrezzato. Sono le opere di mitigazione ambientale che porteranno la spesa per la nuova viabilità a costare 17 milioni e mezzo di euro, riutilizzando i risparmi d’appalto.

I numeri della Vallenari bis
I numeri della Vallenari bis

Otto rotatorie. Le rotatorie passano da sette a otto, una ogni 240 metri dei quasi 2 chilometri di strada. Colpa dei tralicci, uno anche a centro strada, che Terna non ha voluto spostare o interrare. Ora si spera che almeno conceda di colorarli, per eliminare l’impatto del grigio a fianco delle scuole.

Il sopralluogo. Ieri l’assessore alla mobilità Renato Boraso, assieme al dirigente del settore Loris Sartori e al direttore dei lavori di Avm, Guido Franchin ha fatto il punto sul cantiere: se la viabilità è praticamente terminata e mancano solo una parte di segnaletiche e rifiniture come i guard rail di legno e acciaio, ci sono altre questioni da ultimare prima del taglio del nastro finale che resta in agenda per il 31 ottobre. Per ora.

In campo anche i sub. Come i lavori di inizio settembre per deviare l’acquedotto industriale Cuai verso l’Osellino, opera imponente che vedrà impegnati tre subacquei per vari giorni.

Opere di compensazione. Boraso spinge molto sulle opere di compensazione, “arma” per far digerire una viabilità che tanti contestano. Spiega che sono in corso contatti con il proprietario dei terreni a fianco della scuola materna ed elementare di Bissuola, che per mesi hanno convissuto con la polvere dei cantieri: quel fazzoletto verde diventerà una barriera arborea a protezione dell’istituto scolastico. Altrimenti si farà ricorso alle barriere. Alle due scuole vengono garantiti anche 60 posti auto fronte via Bissuola, per risolvere l’annoso problema del parcheggio in strada. Verso via delle Messi un’area comunale, oggi invasa dagli erboni alti potrebbe ospitare orti per la piccola casetta della Casa dell’ospitalità dove coltivare ortaggi ad uso sociale. Sempre meglio della vista su campi incolti che ospitano anche lo “scheletro” di camion abbandonato dalla ditta Busolin.

Altri problemi da risolvere. Altre questioni sono più complicate ma per Boraso una soluzione va trovata. I cittadini di via Grassi chiedono un collegamento alla rete delle acque bianche contro il rischio allagamenti e Avm è invitata ad agire. Così come è necessario il percorso ciclopedonale fino a via Bissagola. E l’assessore si arrabbia sulla ciclabile che si interrompe in via Bissuola a dieci metri dal percorso verso il Foscari. Pochi metri che gli uffici «si sono dimenticati di espropriare» e che invece servono «per un collegamento ciclabile fino a via Porto di Cavergnago. In questo modo creiamo un grande anello ciclabile che arriva fino al Bosco di Mestre e a via Vespucci». Dietro lo Stefanini manca un tratto di percorso pedonale verso la fermata del bus. Un vecchio rudere privato impedisce di crearvi un marciapiede. E per ovviare si pensa ad un passaggio in mezzo all’intrico di alberi a fianco della strada.

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