Valle Ossi, si ferma il progetto per la felicità degli ecologisti
ERACLEA. Darsena di Valle Ossi, dopo la richiesta in Regione della sospensiva al procedimento di valutazione di impatto ambientale, il timore è che non ci siano più i soldi da investire. Si tratta di 450 milioni di euro della Numeria, società dalla composizione frastagliata che gestisce il fondo Copernico. Il progetto sarebbe dunque in bilico per la mancanza di denaro liquido da parte degli investitori coinvolti a suo tempo in tutta Italia ed Europa.
Il presidente dell’associazione naturalistica sandonatese, Michele Zanetti, lo ha ribadito anche in occasione di un approfondimento sul blog “Jesoloforum.com”. Le sorti del porto turistico di Jesolo, i fallimenti, le vicende della Faro Immobiliare, la mancata vendita degli appartamenti dalla parte opposta del litorale, sono tutti elementi che spingono a riflettere prima di partire con un investimento di una simile portata.
Il diportismo è in crisi, sempre sotto la lente di ingrandimento del fisco e delle nuove tassazioni dopo anni di quasi totale libertà. Oggi è facile, davanti a uno yacht di lusso, pensare a un evasore che fugge tra i flutti anche se spesso non è così. Un’associazione che viene spontanea, soprattutto allo Stato che qui ha cercato di stanare tanti, troppi, potenziali evasori. O comunque ha tassato pensando di reperire risorse fresche. Così la nautica è stata penalizzata fortemente.
L’amministrazione comunale di Eraclea avrebbe già chiesto spiegazioni in merito a questa richiesta di sospensiva formulata alla Regione. Ma la richiesta in realtà è solo per un periodo limitato, circa un mese. Non si capisce dunque cosa stia accadendo, e intanto la Numeria non si è espressa. Con un simile investimento, centinaia di appartamenti da realizzare, altrettanti posti barca tra Jesolo ed Eraclea, nessuno se la sente di sbilanciarsi anche perché la svolta sarebbe importante per questo tratto di litorale sempre un poì emarginato.
Zanetti, come ha fatto dal palco di Jesoloforum.com, si sbilancia serenamente. «La richiesta di sospendere», spiega l’ambientalista, «la procedura per la valutazione di impatto ambientale è un dato di fatto. I tempi si dilungano, e non è un mistero che oggi investire simili cifre quando il mercato è a dir poco in difficoltà sarebbe una mossa azzardata. Direi che questa volta, forse l’unica, le leggi dell’economia e del mercato hanno favorito l’ambiente».
Per quest’estate, dunque, non ci saranno particolari cambiamenti. Stessa spiaggia, stesso mare, stessa valle. Nessun cantiere aperto, la spiaggia della Laguna del Mort ancora suggestiva e incontaminata a estendersi con il suo lembo di sabbia minacciata dall’erosione. Non ci saranno i naturisti, quelli ufficiali, ma sarà sempre il paradiso del nudo integrale.
Giovanni Cagnassi
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