Valeria è tornata. Camera ardente in Comune. "Uccisa da due colpi dall'alto"

TESSERA. L’ultimo ritorno a casa di Valeria Solesin è avvenuto alle 12.45 all’aereoporto internazionale “Marco Polo” di Tessera. Dall’aereo di Stato è scesa la bara contenente il corpo della giovane ricercatrice italiana dell’Università della Sorbona, uccisa a Parigi durante gli attentati terroristici di venerdì 13. Sul feretro un cuscino di fiori bianchi, rose e calle, i suoi preferiti.
Subito dopo i genitori, papà Alberto e mamma Luciana Milani. Ad attenderli l’altro figlio Dario, il fidanzato di Valeria, Andrea Ravagnani, con la sorella Chiara. Con loro il ministro della Ricerca, Stefania Giannini, il prefetto Domenico Cuttaia, assieme al presidente della giunta regionale Zaia e al sindaco Brugnaro. Il personale dell’aeroporto ha sospeso le operazioni al momento dell’ingresso del feretro in segno di rispetto e solidarietà con i parenti delle vittime. La bara è sfilata salutata dalle forze dell’ordine.
Leggero malore per la nonna di Valeria alla vista della bara che scendeva dall'aereo. L'anziana donna è stata sorretta e fatta sedere su una sedia sotto la pensilina dello scalo lagunare. L'arrivo della salma è stato accompagnato da momenti di forte commozione. In lacrime il fratello Dario, che in questi giorni era rimasto in città, mentre in genitori erano volati a Parigi per seguire le procedure di rimpatrio del feretro. Proprio la madre e il padre di Valeria, al momento della loro discesa dall'aereo, sono stati abbracciati dal ministro dell'istruzione Stefania Giannini e dalle autorità.
I genitori poi sono rientrati a casa a Venezia, scortati dai carabinieri. Il feretro invece è stato portato all'ospedale dell'Angelo per la ricognizione del corpo richiesta dalla Procura della Repubblica. Poi domenica mattina la polizia municipale scorterà il carro funebre dalla terraferma al centro storico lagunare. Con un motoscafo sarà portata a Venezia.
L'esame del corpo: "Uccisa da due colpi". E' stata effettuata la ricognizione esterna sul corpo, legata alle inchieste aperte sui fatti di Parigi dalla Procura di Roma e da quella di Venezia. L'esame, sul quale non si sono appresi particolari, è stato eseguito nel pomeriggio all'ospedale All'Angelo di Mestre dall'anatomopatologo Massimo Montisci. Valeria Solesin è stata raggiunta da due colpi, uno all'emifaccia sinistra, l'altro, fatale, alla spalla sinistra perché il proiettile avrebbe raggiunto un polmone. Entrambi i colpi provenivano dall'alto.

Il Comune e la famiglia Solesin rendono noto che sarà allestita la camera ardente per Valeria presso la sede Municipale del Comune di Venezia, Ca' Farsetti, San Marco 4136. Sarà aperta a quanti vorranno renderle omaggio nelle giornate di domenica 22 novembre dalle ore 10 alle ore 20 e lunedì 23 novembre dalle ore 9 alle ore 19. Per la giovane ricercatrice morta nell'assalto terroristico al Bataclan di Parigi non è previsto alcun picchetto d'onore ma solo una attenta sorveglianza gestita dalla polizia municipale che, fino al giorno del funerale, in programma martedì in Piazza San Marco, gestirà la situazione.
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