Vaccinazioni in calo, è allarme

I dati dell’Asl 13: il sette per cento non fa la profilassi per morbillo, polio e difterite: «Rischio contagio»

MIRANO. Scende la copertura vaccinale tra il Miranese e la Riviera e il Dipartimento di prevenzione dell’Asl 13 lancia l’allarme: «Ridotte le barriere alla diffusione delle malattie infettive, c’è il rischio per tutti i non vaccinati di contrarre i virus».

È un dato preoccupante quello diffuso dall’Asl 13 di Mirano e Dolo, che conferma la diminuzione del ricorso ai vaccini per morbillo, polio e difterite, dopo l’abolizione, nel 2008, dell’obbligatorietà. In Veneto, già nel primo trimestre 2012, la copertura vaccinale è scesa dal 95,5% al 93%. Una situazione preoccupante riconfermata anche nell’Asl 13 dove, nel 2011, si è registrata una percentuale del 93,6% per la difterite, del 94,1% per il tetano, del 93% per l’epatite B e del 93,5% per la polio. Con tutte le conseguenze del caso: secondo le autorità sanitarie, infatti, l’abbassamento della copertura vaccinale aumenta il rischio di contrarre malattie infettive per i non vaccinati, perché la barriera alla diffusione risulta ridotta. Nell’Asl 13, tra il 2010 e il 2012, si sono verificati ben 28 casi di morbillo.

«Che», spiega il direttore del Dipartimento di prevenzione Flavio Valentini, «è una malattia infettiva generalmente percepita come innocua, ma non è così. Può portare a patologie come la neurite ottica, l’otite media e la polmonite, fino a complicanze gravi come l’encefalite, con danni cerebrali permanenti o il decesso».

Ma perché si è sempre più restii a vaccinarsi e vaccinare i propri figli? «Perché più di qualcuno teme reazioni al vaccino, probabilmente influenzato da informazioni poco scientifiche e soprattutto non aggiornate sugli attuali vaccini», spiega Valentini, che snocciola i dati: «In quattro anni, dal 2010 al 2013, abbiamo registrato 38 segnalazioni di reazione su 175.083 vaccini eseguiti. In 33 casi si è trattato di reazioni non gravi, mentre cinque pazienti sono stati ricoverati all’ospedale, ma poi dimessi. In un solo caso sono state segnalate convulsioni non febbrili insorte dopo la somministrazione del vaccino: ma in questo caso il Canale Verde, cioè la struttura di sorveglianza regionale sulle reazioni da vaccino, ha eseguito approfondimenti e ha evidenziato che non si poteva escludere che le crisi convulsive si sarebbero potute manifestare a prescindere dal vaccino».

Nell’Asl 13, tra l’altro, il tasso delle reazioni al vaccino è inferiore al dato regionale: su 10 mila dosi, nel 2010, si è registrato un tasso dell’1,06 (contro 1,7 regionale), nel 2011, 1,33 (contro 1,5), infine nel 2012, 2,61 (contro 3). Ecco dunque l’appello: «Vacciniamo i nostri figli per non tornare indietro nel tempo», spiegano dal Dipartimento di prevenzione, «certe malattie che appartengono al passato, come la polio, sono in realtà ancora presenti in terre come l’Afghanistan, il Pakistan, la Nigeria e la Siria, ma che, per la globalizzazione, sono alle nostre porte».

 

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