Va deserta l’asta per gli appartamenti della Torre Aquileia
JESOLO. Concordato preventivo per la Torre Aquileia, l’asta va ancora deserta. Per la seconda volta gli appartamenti del grattacielo che sovrasta piazza Mazzini non hanno trovato compratori. Solo manifestazioni di interesse al noto studio di Marco Crisanti di Treviso, il liquidatore giudiziale che sta seguendo il complesso concordato dei 43 appartamenti con box auto di varie metrature, 14 garage, un magazzino e 5 negozi di varie metrature nel grattacielo alle spalle di piazza Mazzini.
Solo un posto auto è stato venduto, per circa 29 mila euro. Sembra uno scherzo, ma è andata proprio così all’asta di mercoledì mattina. «Mi aspettavo un interesse maggiore», ha commentato il liquidatore dottor Cristanti, «soprattutto per gli appartamenti ai piani alti, nonostante le numerose visite che ci sono state per vedere gli immobili».
I prezzi erano stati abbattuti notevolmente in alcuni casi. Dallo scorso mese di luglio, data della prima asta, i piani alti erano passati da circa 700 mila a 500 mila euro, quelli che l’abbattimento maggiore. Gli altri avevano avuto solo qualche ritocco. Ma ancora nulla. Tra piazza Internazionale e piazza Mazzini, il grattacielo continua a non piacere neppure a prezzi di saldo. Si tratta comunque di cifre importanti, dai 300 mila euro in su per un appartamento nel “Matitone”, appellativo affibbiato per la sua forma e colore, opera architettonica di pregio, sviluppata su pianta poligonale simmetrica, cui erano legati anche i lavori della nuova piazza nell’opera dell’architetto Carlos Ferrater. Era l’archistar prediletto dal re Juan Carlos di Spagna, il monarca che arrivava in queste zone a cacciare tra le valli di Jesolo.
Il complesso è stato realizzato dalla Csi, compagnia sviluppo immobiliare della famiglia Boldrin. Oggi come oggi, sei appartamenti sono occupati con regolari contratti di locazione 4+4 con canoni annui da 5.000 a 12.000 euro, 16 appartamenti in forza di regolari contratti di locazione turistica (settimanali o stagionali) conclusi nel mese di ottobre. Un negozio era oggetto di contratto di locazione stagionale terminato a ottobre. I prezzi iniziali a base d’asta tra i 350 mila e i 700 mila euro, con un negozio per oltre un milione e mezzo, non hanno incontrato il favore di alcun compratore.
Il concordato comprendeva immobili anche a Peseggia, dove sono stati venduti alcuni garage, e quindi a Trieste. Altre vendite nell’ambito dell’operazione porto turistico, poi molti garage nella zona piazza Milano. Il liquidatore, trattandosi di un concordato e non un fallimento, non può abbassare ancora i prezzi. Al massimo può fare solo degli ulteriori ritocchi. E questo sarà un problema visto che non si trovano persone interessate, se non a parole.
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