Va con gli scambisti, fa sesso con la moglie, violentato dal marito
LIMENA. Cercava emozioni diverse. Non avrebbe mai pensato di dover raccontare a medici e carabinieri la sua notte di sesso trasformata in un incubo. «Riferita violenza sessuale» c’è scritto sul referto. Ma la vittima, stavolta, contro ogni pronostico dettato dalle statistiche, è un lui. Un maschio. Veneziano (risiede in un Comune della provincia). Venticinque anni o giù di li. Un lavoro. Una casa. Un gusto particolare: fare sesso di gruppo, con le mogli degli altri. E proprio mentre era concentrato sul corpo di una lei, il coniuge lo ha preso alle spalle. Con violenza, perché senza consenso.
Il fatto sembrava finito lì. In quel parcheggio a pochi passi da un locale per scambisti di Limena dove il trio s’era conosciuto. Invece la storia potrebbe avere un seguito. Se giudiziario, tuttavia, si saprà più avanti. Anche perché, oltre alla violenza sessuale il giovane ha riferito di essere stato derubato dalla coppia anche del telefono cellulare.
Ad indagare, quindi, potrebbe toccare ai carabinieri di Padova, chiamati dalla vittima della violenza. Ma per ora non è stato aperto alcun fascicolo: dopo essersi sfogato la vittima, infatti, non ha voluto mettere nulla nero su bianco.
Comunque sia, ai militari domenica notte il giovane ha raccontato ciò che aveva detto ai medici che lo hanno visitato. Dopocena si era recato in un locale per scambisti a Limena. E non era nemmeno la prima volta. Già in passato, infatti, aveva praticato il sesso di gruppo. Ma l’altra sera l’epilogo gli ha riservato una sorpresa. Una brutta sorpresa. Il giovane, infatti, ha detto di essere stato avvicinato da una coppia. Marito e moglie. Almeno, è quanto gli hanno detto. Entrambi più grandi di lui di qualche anno. L’accordo era trovarsi fuori dal locale, in un parcheggio. Ma i patti non sono stati rispettati. Mentre il giovane si dava da fare, infatti, il marito della donna gli avrebbe usato violenza. Lui ha protestato. L’altro non s’è fermato. «Tu hai avuto mia moglie – gli avrebbe detto – io prendo te e il tuo cellulare». Terminato il rapporto a tre, la vittima è salita in auto e si recata in ospedale. Dove si è confessato, ma senza firmare la denuncia.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia