Va all’asta la vetreria di Lucio De Majo

Dopo il fallimento della sua società. E nell’ex fornace omonima nascerà un hotel a quattro stelle

MURANO. Va all’asta il 6 aprile - nel quadro della messa in liquidazione della De Majo Illuminazione srl, la società dell’ex presidente muranese degli industriali del vetro di Confindustria Lucio De Majo - anche l’intero capitale sociale della società Maestri Muranesi srl, che ha in «pancia» la fornace e la vetreria di Sacca Serenella dove la società di De Majo svolgeva la propria attività. Oltre 3100 metri quadri a destinazione produttivo-artigianale, su terreni dati in concessione dal Comune che potrebbero però trasformarsi nell’ennesimo albergo, come sta succedendo sempre più spesso sull’isola per le fornaci e le vetrerie dismesse. La base d’asta è di 691 mila euro, a cui però vanno aggiunti circa 300 mila euro di debiti accumulati nei confronti del Comune dalla società di De Majo. La storica fornace, quella aperta dal fondatore Guido De Majo, a Sacca Serenella è chiusa da tempo e i tredici dipendenti muranesi sono a casa.

Nel frattempo, comunque, l’ex presidente degli industriali del vetro ha creato una nuova ditta, la D.M. Illuminazione srl, che ha preso in affitto d’azienda una parte della società poi fallita, quella di Mirano. La De Majo Illuminazione, infatti, ha due sedi, quella di Murano, a Sacca Serenella, con la fornace dove si producevano gli oggetti in vetro, in particolare lampadari, e quella di via Galilei nella zona industriale di Mirano, destinata ai settori commerciale e design. E l’affitto d’azienda, che occupa una ventina di dipendenti, riguarda proprio e solo la sede di Mirano. In questo modo, però, la De Majo non produce più vetro nell’isola di Murano.

Eppure la De Majo illuminazione poteva vantare una grande tradizione, che nasce nel lontano 1947. De Majo per decenni ha proposto soprattutto lampade e lampadari di design in stile sia classico che moderno per arredare gli spazi della casa con pezzi di illuminazione raffinati elaborati in vetro di Murano e prodotti da più di 60 anni nell’isola dove il vetro può vantare un marchio per difendersi dalle dilaganti imitazioni.

E sempre nel campo delle ex vetrerie muranesi che diventano alberghi, è stato rilasciato in questi giorni dal Comune il permesso di costruire per la realizzazione di una dependance di 38 camere negli spazi dell’ex vetreria Lag, anch’essa fallita e chiusa. Un progetto che fa parte di quello più ampio in base al quale l’ex fornace De Majo, fallita e abbandonata da una decina d’anni, diventa un hotel 4 stelle superior del marchio NH. Le forme esterne resteranno quelle della fornace, ma all’interno nasceranno 104 camere, un bar, un ristorante, un’area wellness e una sala conferenze da 130 posti. Per Murano sarà la seconda fornace trasformata in hotel dopo il LaGare aperto tre anni fa, che con le sue 119 camere ha aperto le porte alle trasformazioni turistica dell’isola. Il complesso dell’ex De Majo, un lotto di 4800 metri quadrati tra fondamenta Navagero e la laguna proprio di fronte al Museo del Vetro, è stato acquistato nel 2014 da un gruppo di imprenditori veronesi e torinesi attraverso la società Leon srl e da subito è stato avviando il progetto di riuso alberghiero dell’ex fornace.(e.t.)

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