Va a piedi da Mirano a Madrid
MIRANO. «Mi chiamo Mattia, ho 23 anni e non riesco a stare fermo». Poteva forse uno spirito libero come lui rimanere seduto di fronte alla sfida della vita? Certo che no e così Mattia Vescovo, miranese di Scaltenigo, il 15 ottobre mollerà tutto, famiglia, lavoro e amici e camminerà da solo, a piedi, fino a Madrid.
Partenza il 15 ottobre, anzi, il 15/10/2015 alle 15.15 (chissà, magari porta fortuna), quando verrà salutato da genitori e conoscenti, qualcuno certamente commosso. Data d’arrivo chissà, dipende dalle difficoltà del percorso, ritorno ancora più incerto. L’intenzione è fermarsi in Spagna, ricominciare lì una vita, realizzare i sogni che in Italia sembrano impossibili. Nell’impresa, senz’altro ardua, c’è tutto quanto un giovane può desiderare di portare nello zaino: la speranza di realizzarsi come uomo, trovare stimoli, speranze per ricominciare una vita che qui, a quanto pare, resta una chimera.
Ma perché a piedi? «A Venezia ho scoperto la magia del camminare e farlo lentamente. Solo così puoi guardare negli occhi la gente che incontri», spiega. Per questo una data d’arrivo non c’è. Google Maps, dove Mattia ha studiato il percorso, indica 16 giorni, ma senza mai fermarsi, neanche per dormire. Lui punta a entrare a Madrid nel giro di un paio di mesi, forse tre. Percorrerà le vie che per secoli sono state calcate dai pellegrini, riscoprendo il fascino primordiale della sopravvivenza, nella natura, tra l’arte e le tradizioni di tre Paesi. «Cercando», spiega, «un po’ di quel senso umano ormai perduto che fonda le sue radici nella reciproca generosità d’animo».
Duemila chilometri, prima lungo il Po, poi valicando le Alpi. Il sud della Francia, poi il nord della Spagna fino a scendere a Madrid. Lì lo aspetta un vecchio compagno di classe in Erasmus. La meta, però, è soprattutto interiore. «A Madrid potrei anche trovare le stesse briglie che in Italia», ammette, «la vera scoperta sarà il viaggio». Luoghi, volti, situazioni che Mattia condividerà con chi vorrà seguirlo, idealmente, sulla pagina Facebook “A spasso per l’Europa” o nel blog aspasso.eu/mattia. Proprio nel web, a pochi giorni dall’avventura, Mattia scrive: «Penso che la vita sia un’esperienza incredibile e ho voluto crederle. Ho voluto credere che avere due gambe che possano portare i miei occhi e il mio cuore ovunque io voglia, sia un lusso di cui la maggior parte di noi non sa godere. Ho voluto credere che il traffico quotidiano che ormai governa le nostre giornate non dovesse inghiottire anche me. E dopo una serie di domande che la vita mi ha posto, ho voluto credere che la lentezza fosse la risposta».
Filippo De Gaspari
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