«Utenti, mettete in mora Veritas»

Mettere in mora Veritas, chiedendo gli arretrati degli ultimi dieci anni, e poi agire in giudizio. Questo devono fare i cittadini per recuperare l'Iva sulla Tia secondo l'avvocato Enrico Cornelio (nella foto) che è stato il primo legale a muoversi con i propri clienti dopo le sentenza della Corte Costituzionale dell'agosto 2009 e soprattutto il primo ad individuare nel Giudice di pace l'organo giudiziario dove far valere le proprie ragioni. Dopo le dichiarazioni di Andrea Razzini, amministratore delegato di Veritas, che ha spiegato come l'azienda stia facendo pressing sull'Agenzia delle Entrate e sul Ministero affinché sblocchi i rimborsi, Cornelio replica: «Anche dopo la sentenza di quasi due mesi fa che di fatto ha ribadito che i cittadini hanno diritto al rimborso di dieci anni di Iva non dovuta, l'azienda continua imperterrita a fare appelli e ricorsi per Cassazione, sostenendo che l'Iva è dovuta. Personalmente non vedo per quale motivo il Ministero dovrebbe finanziare Veritas per consentirle di rimediare una situazione giudiziaria kafkiana che continua ad alimentare con continue opposizioni, appelli e ricorsi»
. Però quei soldi non possono essere restituiti dall'azienda. «Veritas afferma che non può anticipare 19 milioni di euro perché li ha già versati allo Stato, ma se dovrà difendersi contro tutti i cittadini, ne spenderà molti di più in cause perse come ha già fatto in questo periodo. Sicuramente a Veritas converrebbe rimborsare quanto meno i cittadini che gliene facciano esplicita richiesta, piuttosto che affrontare i giudizi. Evidentemente se affronta spese almeno 10 o 20 volte superiori per resistere lo fa perché ritiene di non dover riconoscere di aver avuto torto fin dall'inizio, altrimenti, forse, qualcuno dovrebbe risponderne. Veritas, già dalla sentenza del 2009, avrebbe dovuto costituire in mora l'Agenzia delle Entrate per poter esercitare il regresso».
E quindi cosa dovranno fare le famiglie veneziane adesso? «Immediatamente costituire in mora Veritas, con lettera raccomandata con ricevuta di ritorno chiedendo specificamente gli arretrati di 10 anni, perché tutti i crediti si prescrivono in quel lasso di tempo. Ogni mese si prescrive un mese, per esempio questo mese si prescriverà maggio 2006, il mese prossimo, giugno. E poi bisogna agire in giudizio. Non va tralasciato il fatto che di recente il Giudice di pace di Venezia ha deciso di condannare Veritas, non solo al rimborso dell'Iva sulla Tia, ma l'ha altresì condannata per lite temeraria».
Ma se si stanziano i rimborsi, come verranno restituiti agli utenti? «È semplice: secondo la mia esperienza Veritas paga solo direttamente a mezzo banca quando ha una sentenza esecutiva o un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo a proprio carico».
Gianluca Codognato
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