Usura, il pm chiede condanne a vent’anni di carcere

Cinque persone sotto processo. Una 65enne veneziana prestava denaro a un tasso del 120 per cento
Una foto, diffusa il 12 luglio 2012 dalla Guardia di Finanza di Ancona, relativa all'operazione che ha portato alla chiusura a Fabriano (Ancona) di due centri di raccolta di scommesse clandestine, che facevano capo alle società Planetwin365 e Goldbet, ed erano gestiti da due imprenditori del posto, titolari di una copisteria e di un bar-ristorante. I due sono stati denunciati a piede libero insieme a sette scommettitori. Il volume delle giocate illecite supera i 470 mila euro. Sequestrati 4 pc e 6 stampanti, attraverso i quali i dati delle scommesse 'in nero' venivano elaborati per conto di allibratori stranieri, senza l'autorizzazione dei Monopoli di Stato. Le somme che il bar e la copisteria introitavano erano poi versate ai bookmaker stranieri con bonifici su una banca estera. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA DI ANCONA +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++
Una foto, diffusa il 12 luglio 2012 dalla Guardia di Finanza di Ancona, relativa all'operazione che ha portato alla chiusura a Fabriano (Ancona) di due centri di raccolta di scommesse clandestine, che facevano capo alle società Planetwin365 e Goldbet, ed erano gestiti da due imprenditori del posto, titolari di una copisteria e di un bar-ristorante. I due sono stati denunciati a piede libero insieme a sette scommettitori. Il volume delle giocate illecite supera i 470 mila euro. Sequestrati 4 pc e 6 stampanti, attraverso i quali i dati delle scommesse 'in nero' venivano elaborati per conto di allibratori stranieri, senza l'autorizzazione dei Monopoli di Stato. Le somme che il bar e la copisteria introitavano erano poi versate ai bookmaker stranieri con bonifici su una banca estera. ANSA/ GUARDIA DI FINANZA DI ANCONA +++ NO SALES - EDITORIAL USE ONLY +++

di Giorgio Cecchetti

VENEZIA. Quasi 20 anni di carcere in cinque per usura ed estorsione. Questa la richiesta di condanna formulata ieri dal pubblico ministero Paola Tonini davanti al Tribunale di Venezia presieduto dal giudice Stefano Manduzio. La rappresentante della Procura ha chiesto cinque anni di reclusione e sei milioni e mezzo di multa per la 65enne veneziana Renata Vianello, tre anni e otto mesi e cinquemila euro di multa ciascuno per Ivan Bortolini e Valter Orlandi, entrambi della Giudecca, Aldo Pagan, di Mestre, e Achille Vianello, di Cavallino. La sentenza è prevista per il 14 marzo prossimo, giorno in cui è stata rinviata l’udienza. A denunciare l'anziana veneziana, è residente a Santa Marta, alla guardia di finanza del Lido è stata la titolare di un chiosco dell’isola molto frequentato dai giovani veneziani durante l’estate. In casa della Vianello, gli uomini delle «fiamme gialle» avevano sequestrato anche gioielli per 100 mila euro, oltre a numerosi assegni bancari.

Nella stessa inchiesta è stata invece già assolta una funzionaria della Cassa di Risparmio di Venezia.

Tutti i particolari nel giornale in edicola e nell’edizione web in abbonamento

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia