Urologia a Chioggia, mille interventi l’anno: anche con il robot “Da Vinci”

Numeri da record per l’ospedale di Chioggia, risolti anche casi difficili di tumori a prostata e rene. Il primario Giuseppe Tuccitto: «Puntiamo sulle tecnologie d’avanguardia»

CHIOGGIA. Numeri da record per l’Urologia di Chioggia che chiude il 2016 con mille interventi, 140 in più rispetto ai numeri già importanti dell’anno precedente. L’incremento ha coinvolto tutti i settori del reparto, dall’oncologia al trattamento della calcolosi fino alla chirurgia funzionale del basso apparato urinario, maschile e femminile, con interventi innovativi. Da qualche anno sono stati attivati tre ambulatori specifici, Uroginecologico, Neurourologico e Andrologicosessuologico, che hanno permesso di intercettare una casistica di patologie prima sommerse o curate altrove.

Il reparto ha chiuso l’anno con un migliaio di interventi. Tra questi 35 per tumore alla prostata, 20 per tumori al rene, 250 per neoplasia vescicale, 200 per il trattamento della calcolosi urinaria. «Abbiamo eseguito anche 70 interventi per correggere l’incontinenza urinaria femminile, associata o meno a prolasso», spiega il primario di Urologia, Giuseppe Tuccitto, «e quella maschile utilizzando la più moderna tecnologia e grazie a un aggiornamento professionale continuo. Abbiamo realizzato interventi con la chirurgia tradizionale, ma anche, quando i casi lo richiedevano, con il supporto del robot Da Vinci di Mestre (in dotazione all’ospedale all’Angelo ma a disposizione di tutti gli ospedali della provincia) e con la tecnica laparoscopica che permette un recupero più veloce».

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Foto Agenzia Candussi/ Chiarin/ Mestre, campus scientifico Ca' Foscari via Torino/ Presentazione del progetto "Baby Avatar"- nella foto: Agnese Suppiej durante una dimostrazione

Proprio sul trattamento dell’incontinenza urinaria maschile l’attività del servizio urologico clodiense ha assunto un ruolo importante. Spesso l’incontinenza è legata a interventi chirurgici per tumori alla prostata. In questi casi nei pazienti viene riposta una protesi sfinterica che permette di controllare la minzione. Il reparto ha lavorato anche sulla neuromodulazione sacrale, con l’impianto di pacemaker vescicale sottocutaneo e di elettrodi sulla colonna vertebrale, utili per le persone affette da incontinenza urinaria da urgenza e ritenzione di urina che non rispondono ai comuni trattamenti farmacologici e chirurgici.

«Il nostro obiettivo», precisa il primario, «è offrire ai pazienti risposte eccellenti e mirate. Questo è possibile grazie alla formazione professionale, sempre attenta alle novità, alle tecnologie e ai materiali (protesi, stimolatori e altri ausili) sempre all’avanguardia. Abbiamo anche provveduto alla riorganizzazione del servizio con interventi organizzati in week surgery: il paziente viene operato il giorno stesso in cui viene ricoverato e, appena dimesso, rientra a casa con i controlli già fissati». Spesso l’approccio è multidisciplinare e mette assieme competenze diverse (urologo, ginecologo, neurologo, psicologo) per trattare problematiche cliniche complesse arrivando a soluzioni personalizzate e in tempi veloci. Nei tre ambulatori specializzati sono stati seguiti nel 2016 oltre 400 pazienti. «La risposta multidisciplinare», spiega il direttore generale dell’Usl 3 Giuseppe Dal Ben, «garantisce una migliore cura perché fatta su misura».

 

 

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