«Urla e poi pianti» Le testimonianze dei vicini di casa
MIRA. «Si urlavano dietro tutto il giorno. Avevo già avvertito le forze dell’ordine». C’è preoccupazione a Mira Taglio alla notizia dell’omicidio del 36 enne Gheorghe Suta per mano del suo coinquilino Ionut Bejenaru, 28 anni, entrambi di nazionalità rumena. La casa raccontano i residenti in via Mare Mediterraneo al civico 5 a Mira Taglio era abitata da persone che poco frequentavano il paese. Si vedevano rientrare alla sera e partire presto la mattina. In tanti nel quartiere non ricordano nemmeno le loro facce. All’interno del condominio, al civico 5 però dei problemi erano stati segnalati. «In quella casa», spiega la signora Ballarin una pensionata che abita al pianterreno con il marito, «c’era un via vai di persone. Urlavano dalla mattina alla sera e rientravano a qualsiasi ora. Avevamo avvertito di quello che stava succedendo le forze dell’ordine. Avevamo poi chiesto il rispetto delle regole condominiali. Con loro ci parlavano in pochi».
Accanto all’appartamento in cui si è verificato il delitto vive una donna straniera con un bimbo piccolo, che parla solo in inglese e che è stata svegliata al mattino presto dall’arrivo di ambulanze e carabinieri dalle urla. «Ho sentito piangere e urlare», dice la donna, «poi le sirene. Non so nulla di quello che è successo».
L’amministratore del condominio Pietro Bonato nega che ci siano stati dei problemi gravi di convivenza nella palazzina: «Ad una assemblea ci è stato riferito di rumori al mattino, ma né liti né schiamazzi. Nell’appartamento ero a conoscenza della presenza della persona che è morta che era titolare del contratto di affitto, di un’altra persona un quarantenne, mentre ho appreso che chi avrebbe commesso il delitto era in Italia solo da una ventina di giorni».
Il proprietario dell’appartamento un residente di Malcontenta per la gestione della casa si interfacciava con il titolare del contratto, la vittima, che parlava bene l’italiano. Una persona tranquilla, che quando era stato lasciato dalla moglie, tornata in Patria con il figlio, aveva iniziato a ospitare un cognato e un amico. Tra qualche giorno si sarebbe dovuto recare in Municipio per formalità burocratiche in merito alla concessione della residenza a un suo cognato. Anche fra i vicini la notizia della morte Gheorghe Suta da parte di Ionut Bejenaru è come un fulmine a ciel sereno.
«Il nostro», dice la signora Edda, «è un quartiere tranquillo. Ci sono tanti stranieri che vi abitano ma finora non ci sono mai stati problemi».
Tra i vicini Luca Bortolato non sapeva nulla: «È davvero una brutta sorpresa». Neanche Giusy Nalon se lo aspettava: «Oh mio Dio, un omicidio, ma siete sicuri? Quelle persone le incrociavo qualche volta mentre uscivo di casa, ma niente di più».
«Questo quartiere nel corso del tempo», spiegano poi Renzo Gottardo ed altri anziani residenti, «è cambiato radicalmente nel corso degli anni. Le persone un tempo si conoscevano tutte ora c’è un via vai ogni mese di gente che arriva dall’estero».
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