Uomo in canale, barista eroe lo salva

Emanuele Vianello sabato sera ha visto una sagoma galleggiare, si è tolto i vestiti e si è gettato portando a riva un 62enne
Di Giacomo Costa

Ha sentito un tonfo provenire dal canale, ha visto una sagoma galleggiare riversa in acqua e non ci ha pensato due volte: tolti i vestiti e scavalcato il muretto si è tuffato ed è riuscito a tirare a riva quel passante a rischio annegamento, grazie anche all'aiuto di un paio di residenti della zona. Emanuele Vianello detto “Lele”, 37 anni e titolare assieme al fratello del bar El Borrachero, in rio di San Trovaso, con la sua prontezza di spirito sabato sera ha fatto la differenza tra un incidente mortale e una tragedia scampata, salvando un signore di 62 anni.

Erano circa le 20.30 quando un signore di mezza età è caduto nelle acque basse del canale che separa il liceo Marco Polo dall'Artistico. «Avevo appena salutato gli ultimi clienti e chiuso il locale, stavo bevendo uno spritz in fondamenta, quando ho sentito il rumore di qualcosa che colpiva l'acqua», racconta Vianello. «Dopo un istante ho notato un uomo che galleggiava in canale a faccia in giù: agitava gambe e braccia, ma non riusciva a sollevare la testa, mentre il suo cappotto pesante rischiava di trascinarlo a fondo».

Il barista 37enne, memore di una tragedia simile che l'ha colpito personalmente, non ha esitato e, pur preoccupato all'idea di colpire il fondale o la riva, si è spogliato e si è lanciato al salvataggio: «Qualche anno fa a mio zio è successo lo stesso, ma purtroppo lui non riuscì a salvarsi, anche per questo ho reagito d'istinto e mi sono tuffato. Sono quelle azioni che si compiono d'impulso, o si rischia di restare paralizzati pensando a cosa fare».

Anche uno dei passanti, rievocando quegli istanti, sottolinea la capacità di reazione immediata di Emanuele: «Io sono un bagnino e istruttore subacqueo», spiega Maurizio, che l'altra sera passeggiava tra il ponte delle Meravegie e quello di San Trovaso, «ma non ho avuto la velocità e il coraggio di Lele: mentre pensavo a cosa fare lui si era già tolto scarpe, maglia e pantaloni e si era tuffato. É riuscito a portare il corpo esanime fino ai gradoni della riva, dove l'abbiamo aiutato a issarlo sui masegni. Poi, mentre lui entrava nel bar per asciugarsi e recuperare un cambio pulito, un altro passante ha praticato una prima rianimazione all'uomo privo di coscienza, che ha subito svuotato i polmoni dall'acqua ma non ha comunque recuperato lucidità».

Il signore che ha rischiato di annegare non era un turista, ma un volto noto della zona. “Ho riconosciuto la sua borsetta», prosegue Vianello, «l'avevo già visto passeggiare da queste parti ma non è un nostro cliente, non sapevo neppure come si chiamasse». Il giovane barista, comunque, non vuole sentirsi chiamare eroe e quando riceve i complimenti taglia corto, scherzando: «Ho fatto solo quello che mi sentivo, soltanto dopo mi sono reso conto di quanto fosse fredda l'acqua!».

Sul posto sono arrivati polizia e sanitari del 118, che hanno caricato l'uomo ancora incosciente sull'idroambulanza, ma senza l'intervento tempestivo del 37enne sarebbe stato probabilmente troppo tardi. L’uomo caduto in acqua ha 62 anni e, ricoverato all’Ospedale Civile, è stato trattenuto in osservazione anche se le sue condizioni non destano preoccupazioni. Un bagno nell’acqua gelata merita comunque un eccesso di precauzione da parte dei sanitari.

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