«Uomo-donna, la base dell’umanità»
«Il rapporto uomo-donna è essenziale per il futuro dell’umanità. La rimozione della differenza è il problema, non la soluzione». Da giorni la polemica infuria, via twitter e sui giornali nazionali, sulle frasi del sindaco Luigi Brugnaro, che anche in ferie ha alimentato la polemica via web. Sui libri gender messi al bando e le famiglie omosessuali interviene adesso il patriarca Francesco Moraglia. Che cita papa Francesco e sollecita tutti, credenti e non, «a una riflessione sul rapporto uomo–donna, essenziale per il futuro dell’umanità». Senza entrare nella polemica politica, spezza però una lancia in favore della famiglia tradizionale. E riprende le parole pronunciate da Papa Francesco: «Le faccio mie», dice, «il legame matrimoniale è una cosa seria per tutti, e non solo per i credenti. E il santo Padre ha sollecitato gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta».
Il patriarca elenca luoghi e date in cui il Santo Padre è intervenuto sull’argomento. Il 20 gennaio, nella conferenza stampa nell’aereo di ritorno dalle Filippine; il 15 aprile, all’Udienza generale; l’8 giugno, nel discorso in occasione della visita ad limina dei vescovi di Portorico. «Sulla questione gender», continua, «è opportuno tenere ben presente che per un cattolico – al di là delle opinioni di noti personaggi o del provvedimento amministrativo di un sindaco – costituiscono un riferimento imprescindibile le prese di posizione di Papa Francesco che, rimanendo agli interventi più recenti, ritorna sul tema con parole chiare che non lasciano spazio a fraintendimenti».
Moraglia, irremovibile sulla questione della differenza sessuale nel «contesto dell’ecologia umana della vita quotidiana», entra nel vivo ricordando l’enciclica del Papa «Laudato sì» del 24 maggio scorso. «La necessaria relazione della vita dell’essere umano con la legge morale inscritta nella sua propria natura», scrive, «è relazione indispensabile per poter creare un ambiente più dignitoso. Invece una logica di dominio sul proprio corpo si trasforma in una logica a volte sottile di dominio sul creato. Imparare ad accogliere il proprio corpo, ad averne cura e a rispettare i suoi significati è dominio sul creato».
Una linea che non lascia spazio a interpretazioni, che si richiama in toto a quella espressa da papa Francesco. «Non sarebbe onesto, conclude Moraglia, «ritagliare il magistero del papa, cogliendo di esso solo quanto può essere di personale gradimento e invece sorvolando su quanto potrebbe a taluni non essere gradito».
(a.v.- n.d.l.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia