Uomo di 76 anni innamorato respinto: accoltella moldava di 41 anni
MESTRE. L’amore non corrisposto sfocia nel tentato omicidio. Èaccaduto ieri sera a Mestre, dove un uomo, italiano, di 76 anni ha colpito con una coltellata al petto una donna, moldava, di 41 anni, che lavorava nella sua casa come colf. Sul posto è arrivata la polizia che ha arrestato l’uomo. La donna è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale All’Angelo.
Alla base del litigio avvenuto ieri sera a Mestre ci sarebbe proprio un amore non corrisposto. Quello del 76enne nei confronti della moldava. Ieri sera l’ennesima lite con l’uomo che si scaglia contro la donna e la colpisce con una coltellata vicino al cuore. La lama ha lesionato la giugulare ma la donna è stata subito soccorsa dai sanitari del 118.
Ecco la descrizione dell'accaduto fornita dalla Questura.
Verso le ore 22,00 di ieri sera, 17 Ottobre, giungeva alla Sala Operativa della Questura una chiamata con la quale il 118 SUEM segnalava l’intervento dei propri operatori a Mestre, in Via Oberdan, per una donna distesa a terra, che presentava vistose ferite da arma da taglio.
Le Volanti giungevano in Via Oberdan in pochissimi minuti e grazie ad alcuni testimoni che fornivano una descrizione dell’aggressore e dell’auto con la quale si era dato alla fuga, riuscivano a rintracciare in breve tempo l’uomo.
La tempestività d’intervento degli agenti e la preziosa collaborazione dei cittadini hanno consentito di chiudere immediatamente il caso e di ricostruire con precisione i termini della vicenda.
Verso le ore 21,45 circa, un pensionato mestrino di 76 anni, M.G., attendeva all’interno della propria auto, una donna di origini moldave, C.E., di anni 40, nei pressi dell’abitazione di quest’ultima.
I due erano conoscenti, in quanto la donna si occupava di effettuare le pulizie nella residenza dell’anziano.
La donna, appena giunta all’ingresso del condominio di Via Oberdan, veniva raggiunta dall’uomo che impugnava un coltello. L’aggressione è stata immediata, con alcuni fendenti che raggiungevano la donna al torace. La donna, dopo una furibonda colluttazione, riusciva comunque a far desistere il proprio aggressore, che si allontanava precipitosamente a bordo della propria autovettura e con gli abiti completamente intrisi di sangue.
I testimoni, pur non avendo assistito alle fasi dell’aggressione, sono stati in grado fornire una descrizione dell’uomo e a rilevare il modello ed il numero di targa del veicolo.
Questi elementi sono stati sufficienti agli agenti per accertare i dati del proprietario e la residenza dello stesso.
Le Volanti, acquisiti tali elementi, in pochi minuti si precipitavano in Via Don Sturzo e, nei pressi del centro “Don Vecchi”, notavano l’auto segnalata in sosta lungo la via, con a bordo una persona anziana: l’uomo presentava i vestiti, il volto e le mani, con vistose tracce ematiche.
Gli agenti bloccavano il soggetto e lo sottoponevano a perquisizione personale, estendendola al veicolo e alla stanza del centro Don Vecchi dove risiede l’uomo, senza però rintracciare l’arma del delitto.
L’uomo confessava di aver gettato il coltello in un giardino, ma i controlli effettuati dagli operatori consentivano di rinvenire l’arma in un tombino adiacente l’ingresso del condominio di Via Oberdan: si trattava di un coltello a scatto, con lama di circa 16 centimetri, anch’esso sporco di sangue.
Il pensionato veniva condotto presso gli Uffici della Questura per essere sottoposto ai rilievi foto dattiloscopici e a quelli di polizia scientifica. Nella circostanza venivano repertate anche le tracce ematiche presenti sul corpo dell’anziano, probabilmente riconducibili alla donna aggredita.
L’uomo veniva tratto in arresto e denunciato per il porto abusivo dell’arma bianca. All’origine dell’aggressione motivi sentimentali: l’anziano si sarebbe invaghito della donna e l’amore non corrisposto dalla medesima avrebbe scatenato la furia dell’uomo.
Il P.M. di turno disponeva la misura degli arresti domiciliari, vista anche l’età del soggetto.
La donna, nonostante le ferite riportate, era riuscita a contattare telefonicamente la figlia, che in quel momento era in casa. La figlia, scesa dall’appartamento, trovava la madre sanguinante a terra nel vialetto d’ingresso del condominio e allertava i soccorsi.
La signora moldava, che non è in pericolo di vita, veniva trasportata presso l’ospedale dell’Angelo di Mestre, ove veniva ricoverata in prognosi riservata, a causa dei due fendenti ricevuti all’altezza del torace.
Nel corso della mattinata le condizioni della donna sono migliorate e gli agenti della Questura si sono recati in ospedale per ascoltare la sua versione. L’autorità Giudiziaria, in attesa degli ulteriori riscontri medici in ordine alla tipologia e numero delle ferite riportate dalla donna, sta vagliando la posizione dell’uomo.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia