Un’ora di lavoro a un euro schiavi undici bengalesi
CHIOGGIA. Lavoravano nei campi di ortaggi e radicchio, dall’alba al tramonto, per poco più di un euro all’ora e, come “bonus”, avevano pure l’alloggio “gratuito” in alcune roulotte fatiscenti, equipaggiate con arredi di fortuna, parcheggiate in mezzo alla campagna. A liberare da questa condizione di quasi schiavitù 11 cittadini bangalesi sono stati i carabinieri del Nucleo Ispettorato del lavoro che, assieme ai colleghi della stazione di Chioggia, hanno compiuto un doppio blitz, l’altro giorno, nelle campagne attorno a Sant’Anna.
I militari avevano già notato, nel corso dei loro giri di perlustrazione del territorio, l’anomalo villaggio di roulotte e le persone che ci giravano attorno. Ci sono voluti giorni di appostamenti e controlli per intuire fino a che punto la situazione fosse fuori legge e quante fossero le persone coinvolte. Martedì, quando tutti questi lavoratori si sono trovati in zona, i carabinieri sono intervenuti, bloccando e identificando le persone intente al lavoro in due fondi agricoli vicini tra loro. Nel primo fondo erano in tre, di cui uno clandestino, tutti in nero. Nel secondo fondo erano in otto, di cui uno clandestino, sei in nero e uno solo regolare sia come residenza che come lavoro. Tutti uomini tra i 25 e i 30 anni che hanno raccontato come l’assoluta mancanza di un altro qualsiasi lavoro li avesse costretti ad accettare quelle condizioni impossibili di vita, con 10, anche 12 ore di lavoro al giorno e paghe tra i 10 e i 15 euro al giorno, per coltivare radicchio e altri ortaggi da rivendere nei mercatini “etnici” come prodotti tipici della loro terra. E gli sfruttatori degli 11 bangalesi erano due connazionali, un uomo di 40 anni (con ditta individuale) e una donna di 46 (socio amministratore di una ditta) che avevano in gestione i due fondi agricoli dal proprietario, chioggiotto, il quale ha riferito ai militari di non sapere quello che accadeva nei terreni dati in affitto. Qualche accertamento nei suoi confronti sembra, però, inevitabile. Quanto alle roulotte-alloggio sembrerebbero essere state procurate dai conduttori dei terreni ed essendo prive di targa è molto difficile risalire alla loro provenienza. In ogni caso i carabinieri hanno consegnato al commissariato i due clandestini per l’espulsione. I due conduttori dei terreni sono stati deferiti per sfruttamento del lavoro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e occupazione di lavoratori senza permesso di soggiorno. Nei loro confronti sanzioni amministrative per 20mila euro per impiego di manodopera non registrata. La sospensione dell’attività delle ditte coinvolte, pure contemplata dalla legge, non è stata disposta per evitare il deperimento dei prodotti nei campi.
Diego Degan
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