«Un’opportunità di sviluppo da cogliere»
Pubblico numeroso al dibattito sul futuro del polo portuale e industriale. «Investitori per rilanciare la città e il Veneto»
«Porto Marghera non è un problema ma un’opportunità per Venezia, il Veneto e l’Italia intera». Tutti d’accordo ieri sera al dibattito del Festival della Politica – in piazzetta Pellicani sul futuro di Porto Marghera nel centenario della sua nascita – sulle grandi opportunità offerte da un’area industriale e portuale di quasi 2 mila ettari, completamente infrastrutturata e ora anche inserita nei finanziamenti del governo per la riconversione e riqualificazione delle Aree di crisi complessa». Dal sottosegretario del ministero dello Sviluppo Pier Paolo Baretta, al sindaco Luigi Brugnaro, il presidente dell’Autorità Portuale, Pino Musolino, l’ingegnere Giacomo Rispoli e Cesare De Michelis, tutti sul palco di piazzetta Pellicani hanno convenuto sulle grandi possibilità che offre il rilancio di Porto Marghera dopo la crisi che ha cancellato interi cicli di produzioni industriali ad alto impatto ambientale e migliaia di posti di lavoro.
Ma quando si è trattato di entrare nel merito delle cose da farsi per ridare un’opportunità di sviluppo Porto Marghera, il dibattito è cominciato a diventare più contorto e astratto. L’editore veneziano Cesare De Michelis non ha avuto remore nel sostenere che la costruzione di Porto Marghera, «cominciata cento anni fa, agli albori del Novecento e pochi mesi prima della disfatta di Caporetto, ha cambiato la storia di Venezia ed ora, dopo la sua nascita e la sua crescita è arrivata la decadenza con il rischio di precipitare nell’Ottocento». Per Cesare De Michelis «bisogna quindi ripensare il ruolo e il rapporto di Porto Marghera nella Grande Venezia postmoderna». Il sottosegretario Baretta non ha avuto dubbi nel ribadire che «Porto Marghera è e resta una grande opportunità di sviluppo che dobbiamo saper cogliere, cosa che il Governo sta cercando di fare con il finanziamento (152 milioni) dei 23 progetti di riqualificazione delle infrastrutture stradali nell’area del Parco Vega e dintorni, con il decreto per l’Area di crisi complessa, con il possibile allargamento della Zona Franca e l’imminente convocazione del Comitatone che deve prendere importanti e attese decisioni per tutta la città di Venezia».
A dare un segno di concretezza al dibattito è arrivato l’intervento dell’ingegnere Rispoli dell’Eni che ha raccontato brevemente la riuscita riconversione della raffineria di petrolio in una bioraffineria di biodiesel proprio ai bordi della laguna di Venezia, una dimostrazione sotto gli occhi di tutti che se si vuole a Porto Marghera «si può riconvertire nel segno di produzioni innovative e più sostenibili dal punto di vista ambientale». Il sindaco Luigi Brugnaro ha snocciolato i suoi abituali argomenti su Porto Marghera, sostenendo che il problema della lunghezza delle procedure per le autorizzazioni delle bonifiche «fa passare ai potenziali investitori, che noi stiamo facendo di tutto per portare qui, la voglia di venire a Porto Marghera». Infine, il presidente dell’Autorità Portuale di Sistema, Pino Muslino, per il quale «Porto Marghera è oggi un’opportunità per Venezia e l’Italia come lo è stata 100 anni fa, basta vedere l’ampiezza delle aree disponibili per gli investitori che non ha uguali paragoni nell’interna Europa».
Il dibattito si è chiuso con l’impegno di tutti a «non far passare invano il Centenario».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti:porto marghera 100
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia
Video