"Un'opera che migliorerà la nostra qualità di vita"

Il Veneto che conta in platea 
MESTRE. Il concetto è ribadito in molti modi, in molte forme. Ma, è sempre lo stesso. Riassunto: ottimo il contenitore. Attendiamo adesso il contenuto. I «vip» invitati all'inaugurazione del nuovo ospedale di Mestre lo ripetono in tutte le salse. L'opera piace a tutti. In platea c'è il Veneto che conta. nessuno ha voluto mancare all'appuntamento.

Tra gli ospiti anche il Patriarca di Venezia, Angelo Scola, seduto in prima fila accanto al professor Paolo Costa: «Sono molto contento. Quest'opera, diciamolo, non potrà fare altro che incrementare la qualità della vita dei cittadini».


Tanto più che la sua realizzazione «è espressione di una buona governance. Che ha coinvolto, Regione, Asl e Comune. Questo è davvero un segnale positivo, che guarda al benessere e alla salute della gente». Scola è entusiasta, non c'è che dire. Anche perché il nuovo ospedale «può davvero aiutare il paziente nel momento di sofferenza». Può cioè portare a termine il proprio compito: cura e conforto. D'altro canto, come sottolinea l'assessore regionale alla sanità, Francesca Martini, «anche la presenza del verde nello spazio esterno rappresenta un colpo d'occhio positivo per chi è ricoverato all'ospedale». Tutto bene, insomma. Almeno per ora. Ma «l'occasione non verrà buttata all'aria», assicura l'ex sindaco Costa, che quattro anni fa partecipò aalla posa della prima pietra. «Per noi è una grande soddisfazione - sottolinea -. Questa struttura rappresenta una immensa innovazione per tutto il territorio. Veneziano, veneto e italiano».


All'inaugurazione dell'ospedale, allestita in modo impeccabile fra megaschermi, sedie a palco rialzato (costo dell'allestimento, circa 50 mila euro), non mancano (e come potrebbero?) deputati e senatori. C'è il viceministro ai Trasporti, Cesare De Piccoli, che non nasconde la sua soddisfazione. «Ho seguito i lavori fino dall'inizio - spiega -. Non posso fare altro che applaudire a questo grande risultato». Il problema, però, è capire cosa succederà adesso. «Potremmo chiamarla la seconda fase - commenta ancora De Piccoli -. La fase b, quella della gestione. Ecco la vera prova del nove». Per il senatore Felice Casson, «Il primo impatto è entusiasmante. Con il tempo vedremo se anche la funzionalità lo è altrettanto». Il nuovo ospedale «resta comunque una grande struttura - aggiunge l'onorevole diessino Andrea Martella -. Sarà un punto di riferimento per i cittadini». E l'assessore regionale Renato Chisso è addirittura commosso: «Da mestrino mi si è aperto il cuore - dice -. Dopo trent'anni di attesa abbiamo finalmente il nostro ospedale». Anche l'architetto Gian Paolo Mar non ha dubbi: «Questa è un'opera davvero importante, guarda al futuro. Qualche medico la critica? Sbaglia. Il nuovo ospedale è la rappresentazione di una nuova mentalità».

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