Uno sportello in municipio contro racket e usura

L’iniziativa a Torre di Mosto offre assistenza legale per evitare estorsioni e trappole bancarie. I contenziosi con gli istituti di credito cresciuti del 20%
TORRE DI MOSTO - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - SOS ITALIA LIBERA E COMUNE DI TORRE DI MOSTO
TORRE DI MOSTO - DINO TOMMASELLA - COLUCCI - SOS ITALIA LIBERA E COMUNE DI TORRE DI MOSTO

TORRE DI MOSTO. "Sos Italia Libera" contro il racket nel Veneto Orientale. Ieri la presentazione ufficiale di quello che sarà il primo ufficio di riferimento nella sede del Comune di Torre di Mosto messa a disposizione dal sindaco, Camillo Paludetto. L'associazione che combatte estorsione e usura bancaria, due facce della stessa medaglia, aveva già nel Comune un centro di ascolto con la tutela legale dell’avvocato Luca Pavanetto. E in questo anno sperimentale ha già esaminato circa 500 casi, molti dei quali frutto amaro del credito al consumo. Famiglie che si sono trovate i conti bloccati in banca, segnalati come cattivi debitori, dopo una segnalazione di Equitalia per una rata non pagata, trovandosi in passato anche abitazioni pignorate e altre storie disarmanti. Vittime della crisi, e poi dell'usura o dell'estorsione, sua conseguenza.

Ieri sono arrivati il presidente della federazione nazionale antiracket Paolo Bocedi, con il vicepresidente Andrea Badoglio, che hanno sottoscritto l'accordo iniviato già alla Prefettura. Con loro l'avvocato Pavanetto, che sarà il legale dell’associazione, poi l'assessore regionale, Daniele Stival. «Io stesso sono stato vittima del racket», ha spiegato Bocedi, «in Lombardia, molti anni fa, quando ero imprenditore nel ramo del mobile e ho denunciato i miei estorsori legati alla mafia siciliana. Da allora giro con la protezione anche per le attività che facciamo. Possiamo dire che anche questo territorio non è immune dalla criminalità organizzata. Controlleremo gli appalti e ascolteremo la voce di chi soffre. Abbiamo purtroppo dovuto segnalare anche qualcuno che a nome nostro chiede dei soldi e lo abbiamo denunciato. Noi forniamo assistenza legale, ci costituiamo parte civile in processo, aiutiamo ad accedere al fondo contro usura ed estorsione e senza chiedere nulla».

Secondo l'avvocato Pavanetto, con il suo osservatorio presso lo studio legale di via Aquileia a San Donà, i contenziosi bancari sono cresciuti nel Sandonatese del 15-20%. Un fatto molto grave che dà l'idea della situazione che stiamo vivendo soprattutto nel mondo dell'imprenditoria. Il sindaco Paludetto ha reso noto il numero del centralino di riferimento in Comune, 0421-324440, auspicando, assieme all'assessore regionale Stival, che non ci sia solo Torre di Mosto, ma anche altri Comuni a mettere a disposizione numeri e riferimenti per chiunque avesse bisogno dell'associazione e della sua tutela e protezione per combattere usura ed estersione, sia essa da parte di un criminale cravattaro o di una banca.

Giovanni Cagnassi

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