Università in via Torino, scoppia la polemica
Le comunicazioni tra il rettore di Ca’ Foscari, Carlo Carraro, e il personale universitario composto da docenti e studenti continuano a essere oggetto di incomprensioni. Sembra che si parlino lingue diverse da quanto difficile è il dialogo in questo momento. Da un lato le polemiche negli scorsi giorni del personale di via Torino, che lamenta poco spazio rispetto a quello promesso nel progetto iniziale con sette palazzi e non quattro come quelli rimasti attuali, dall’altro l’annuncio da parte dell’Ateneo che il Campus Scientifico partirà nel 2014 con la rassicurazione che nei prossimi tre anni verrà costruito un quinto palazzo, trovando una soluzione ai posti che adesso mancano. «Il problema – commenta Alvise Benedetti del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi, uno dei due Dipartimenti insieme a quello di Ambiente Informatica e Statistica che dovrebbero trasferirsi – è che noi lavoriamo per le istituzioni e cercheremo di trovare un accordo, ma se gli spazi che ci avevano assicurato essere adeguati non lo sono, noi non ci spostiamo. La proposta che ci hanno fatto non è accettabile perché un docente non può svolgere la sua attività di ricerca in un open space, ma ha bisogno di uno studio».
Nella nota dell’Università assicura che è in arrivo un quinto palazzo: «I fondi per realizzarlo derivano dall’accordo con la Camera di Commercio di Venezia che ha visto la cessione all’ente camerale di una porzione di superficie dell’area. Le risorse derivanti dall’alienazione del terreno sono vincolate interamente alla realizzazione del quinto stabile. Il tutto è stato sancito da un atto notarile firmato il 21 dicembre 2012. Il quinto edificio permetterà di dotare l'area scientifica di ampi spazi e di risolvere in modo definitivo anche qualche necessità di restringimento degli uffici dei docenti nella fase iniziale».
È proprio questa fase iniziale, fatta di sacrifici in termini di spazio e quindi di qualità, che tutto il personale non è disposto ad accettare.
«Dove andremo in questi tre anni? – prosegue Benedetti – La proposta è che gli studi rimangano a Santa Marta e la didattica vada in Via Torino, mentre aspettiamo che venga costruito il quinto palazzo». Per l’Ateneo gli spazi proposti per questo periodo sarebbero al Vega o alla Celestia, luoghi troppo distanti tra loro secondo i docenti per chi studia e non può perdere pomeriggi interi per spostarsi.
Lo stesso clima di malumore si respira tra gli studenti. La notizia che Frank Maracchione, indagato in seguito all’esposto del rettore contro ignoti per le tensioni del 15 novembre, non sia stato ammesso al Consiglio di Amministrazione di Ca’ Foscari, ha provocato lo sdegno tra gli studenti, nonostante l’Ateneo risponda che non aveva i requisiti per accedere. «Frank Maracchione – scrive in un comunicato l’Udu – ha i requisiti per essere il rappresentante degli studenti della lista dell'Unione degli Universitari che ha ottenuto la maggioranza assoluta (51%) alle elezioni studentesche del 2012, ed è stato escluso dall'odierno CdA attraverso becere clausole di burocrazia, lasciando senza rappresentanza l’Udu che voleva presenziare alla seduta riguardante i palazzi storici e Via Torino». (v.m.)
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