Un’isola si mobilita per aiutare i bambini di Rechiza
LIDO. Un’iniziativa benefica che sta iniziando a mobilitare tutta l’isola come non accadeva da tempo. Sono infatti quindici i bambini provenienti dalla Bielorussia che saranno ospitati per una settimana, dall’8 luglio, dalle parrocchie del Lido per una terapia a base di iodio marino. Si tratta di bambini dai 10 ai 13 anni, tutti sordomuti, provenienti dall’Istituto numero 11 di Rechiza, un casermone senza servizi situato a pochi chilometri dalla località ucraina di Chernobyl, in una zona tra le più avvelenate dalla terribile esplosione alla centrale nucleare del 26 aprile 1986. La zona, il Vobals di Homel, è stata talmente interessata dalla ricaduta di elementi radioattivi da restare per decenni vietata agli stranieri. I bambini escono per la prima volta in vita loro dall’Istituto numero 11 e arriveranno in Italia per essere sottoposti a visite mediche e soprattutto per restare il più a contatto possibile con il mare, dato che lo iodio è uno dei pochi elementi in grado di allungare la loro aspettativa di vita.
Al Lido verranno sistemati nell’ex monastero di San Nicolò e la comunità isolana si è data da fare per rendere possibile questo loro viaggio della speranza. «Siamo rimasti colpiti dalla risposta di tutta l’isola», dicono gli organizzatori, «e dagli aiuti che ci sono stati offerti disinteressatamente da privati e aziende». Per il loro soggiorno e per l’acquisto di apparecchi acustici hanno infatti contribuito Venezia spiaggie che ha offerto due capanne, la Coop adriatica, il panificio Pavan, Sergio Puppola trasporti per la biancheria, la Vad Srl, i gondolieri dello stazio Bacino Orseolo, i ristoranti Beerbante e Granviale Lido per l'accoglienza ai loro tavoli, i volontari della protezione civile del Lido, la Wellness and fitness danza, il negozio "Lido giochi”, gli scout del Masci Lido e l'Eiuc per la generosa messa a disposizione dei loro spazi, l'associazione veneziana Musica Nova, la tipografia 3BPress Venezia, Vela e Actv per i transfer gratuiti. «Tutti i soldi che riusciremo a risparmiare grazie a questi contributi», spiegano gli organizzatori, «li potremo usare per gli apparecchi, le pile e visite mediche».
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