«Unioni civili? Non le celebrerò mai»

 Il sindaco Livieri contrario al disegno di legge Cirinnà: se ne occuperà un consigliere delegato, non io
Fabio Livieri
Fabio Livieri

CAMPAGNA LUPIA. Le unioni civili, previste dal disegno di legge Cirinnà, devono ancora entrare in vigore e già fra i sindaci della Riviera si presentano delle vere e proprie obiezioni di coscienza.

«Farò di tutto», spiega Fabio Livieri, sindaco di Campagna Lupia, «per delegare questo compito ad un consigliere ad hoc per non farlo io. Personalmente sono contrario a unire in un surrogato del matrimonio persone dello stesso sesso. Quindi, cercheremo una persona che vorrà assolvere questo impegno volontariamente». Di fatto però se la legge fosse perfezionata con i passaggi a Camera e Senato, i Comuni non potrebbero certo rifiutarsi dall’applicarla. Il disegno di legge Cirinnà quando diventerà legge, inserirà nel diritto di famiglia un nuovo istituto specifico per le coppie omosessuali, definito appunto Unione Civile. È un istituto diverso dal matrimonio, regolato dall’articolo 29 della Costituzione, ma che si può equiparare al matrimonio per diritti e doveri previsti. Per stipulare un’unione civile, le due persone devono essere maggiorenni e recarsi con due testimoni da un ufficiale di stato civile e cioè in Comune e di solito il sindaco. L’ufficiale provvede alla registrazione. Come nel matrimonio, «le parti acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri. Dall’unione civile deriva l’assistenza morale e materiale e la coabitazione. Entrambe le parti sono tenute a contribuire ai bisogni comuni».

Per sciogliere l’Unione civile si deve ricorrere al divorzio. Il sindaco Livieri, cattolico praticante, esponente di una lista civica orientata a centrodestra spera che al passaggio alla Camera la legge cambi ancora.

«L’equiparazione al matrimonio», dice, «è già stata scongiurata togliendo alle unioni civili l’obbligo di fedeltà e non includendo la “Stepchild adoption”. Speriamo che ulteriori modifiche siano fatte. Stando così, però, la legge personalmente mi crea un vero e proprio problema di coscienza. Non derogheremo comunque all’obbligo da parte dell’ente locale di celebrarla. Potrà farlo ad esempio un consigliere delegato».

Sulla stessa linea il sindaco di Pianiga, Massimo Calzavara, esponente del Nuovo Centrodestra. «Un caso del genere», chiosa Calzavara, « un caso del genere non mi si è ancora presentato. Penso, però, che se mi dovesse capitare, delegherei l’incombenza a un funzionario comunale e non mi occuperei personalmente della vicenda». In Riviera, però ci sono anche comuni che nel tempo si sono contraddistinti per aver anticipato i tempi. Qualche anno fa Registri di unioni civili sono stati istituiti a Campolongo e a Mira. A Mira il sindaco ha fatto sapere che finora ad usufruirne sono state poche coppie, sicuramente nessuna coppia omosessuale.

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