Unioni civili, lo stop di Salvini alla sindaca di Musile
MUSILE. Unioni civili, l’ira di Salvini è servita a qualcosa e adesso a Musile è arrivato lo stop alle future celebrazioni. Ma il sindaco, Silvia Susanna, va oltre e non vuole compiere ulteriori discriminazioni sessuali, per cui non celebrerà neanche le unioni tra persone di sesso diverso. Delegherà pertanto le unioni di tutte le nuove coppie, omosessuali o etero, a funzionari o amministratori che non siano della Lega.
Questa la sua risposta al Carroccio, e anche a Salvini, che sui casi di Musile e Oderzo si era inalberato. Non si sa se abbia parlato direttamente al sindaco Susanna per richiamarla all’ordine, ma certo aveva detto che “quei sindaci hanno poco a che fare con la Lega”. La Susanna sarà dunque obiettore per unioni civili tra omosessuali e tra persone di sesso diverso per dare una risposta coerente al diktat del Carroccio. Dopo i casi di Lucia e Beatrice a Musile, e l’altra coppia, questa volta di uomini, a Oderzo, uniti dal sindaco Maria Scardellato, la Lega ha dovuto promuovere un direttivo nazionale e dare le linee guida ai sindaci: basta unioni civili.
In questi giorni sono arrivate anche le telecamere di Matrix, in onda su Canale 5, per affrontare la questione con il sindaco Susanna e il vice Vittorino Maschietto, entrambi leghisti. Il sindaco di Musile risponde con coerenza alla Lega e Salvini: «Allora non celebrerò più alcuna unione civile». Una presa di posizione che dimostra il carattere del primo cittadino che non si sottrae al dibattito spinoso. «Io faccio parte di una squadra», commenta Susanna, «e sicuramente rispetterò le linee della Lega. Ho celebrato l’unione delle due donne perché ritenevo fosse giusto rispettare una legge dello Stato e non avevo nulla in contrario. Come sindaco ho fatto questo e come leghista accetterò le linee guida del partito che prima non erano chiare in merito alle unioni civili e lasciavano pertanto una certa libertà di scelta. Ma allora io credo sia giusto non fare discriminazioni sessuali e pertanto, se si dovranno delegare le unioni civili lo farò per tutti, quindi anche per persone di sesso diverso che vorranno unirsi civilmente. Non celebreremo neanche le loro unioni, perché non possiamo discriminare gli omosessuali anche questa volta».
Una posizione che creerà ulteriori scontri interni. Intanto le opposizioni a Musile guardano con interesse a questo dibattito interno alla Lega che a Musile sembra trovare dei cedimenti. «Bene ha fatto il sindaco», dice Roberto Montagner dalle file dell’opposizione, «a celebrare l’unione tre le due signore rispettando la legge e anche il suo pensiero e posizione personale in merito. Credo che questo debba essere riconosciuto e tutti i sindaci della Lega dovrebbero seguirla senza paura di diktat e quant’altro. Non ci sono scandali nè scontri interni davanti a una legge dello Stato che ogni sindaco deve rispettare senza ribellarsi anche per dare un esempio ai cittadini che l’hanno eletto».
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