Unione Venezia, quote in vendita

Il problema resta quello dei debiti, due milioni per pagare gli arretrati ed evitare il fardello delle penalizzazioni
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 01.05.2015.- Calcio Venezia/Pro Patria. 1-2. Giocatori a fine partita.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 01.05.2015.- Calcio Venezia/Pro Patria. 1-2. Giocatori a fine partita.

MESTRE. Un paio di milioni sul piatto, subito: è questa la cifra che deve versare entro oggi chi punta ad acquistare l’Unione Venezia dal presidente Korablin senza avere il fardello di una pesante penalizzazione. Con l’aggiunta di un massimo di 28 mila euro per aggiudicarsi il 100% delle quote, ma anche meno se verrà acquistato quel 75% di partenza messo sul tavolo dal patròn russo come base di partenza che comporterebbe una sua permanenza come socio di minoranza. Cifre sul piatto per sanare soprattutto i debiti del passato: circa un milione e trecentomila euro per i versamenti Inps e Irpef non effettuati nell’ultima quadrimestre del 2014, oltre agli stipendi e ai contributi del bimestre marzo-aprile 2015. Per il futuro immediato serve invece la fideiussione da 400 mila da inoltrare, insieme alla domanda di iscrizione, alla Lega Pro entro stasera. Poi ci sono i debiti con i fornitori per arrivare alla cifra definitiva e questa cifra è monetizzata solo spulciando i bilanci della società. Numeri che ancora ballano, ma intanto chi vorrà acquistare l’nione Venezia o la maggioranza di essa dovrà contattare l’avvocato Fausto Baratella che sabato ha avuto l’incarico da un intermediario di fiducia di Yuri Korablin per definire la cessione della società. «Sono passati solo tre giorni da quando ho ricevuto l’incarico» ha precisato ieri l’avvocato Baratella, studio legale in viale Ancona, esperto nel settore societario, «mi hanno spiegato la situazione e come ci fossero almeno un paio di gruppi interessati all’acquisto, che hanno chiesto informazioni che sono state ovviamente fornite, ma una proposta concreta sul tavolo non mi è ancora arrivata». C’è poco tempo per una cessione che poteva essere avviata già a inizio anno quando i problemi del presidente Korablin si erano già evidenziati. «In effetti i tempi sono strettissimi» aggiunge il legale «ma è anche vero che quando si ha una conoscenza approfondita della situazione societaria, poi la cessione può perfezionarsi anche in tempi brevi. Diciamo che oggi è una scadenza importante, ma poi ci sarebbero altri 10 giorni di tempo per cedere ugualmente la società». Un gruppo ha radici venete, un altro arriva dall’estero: questi sarebbero gli interlocutori affidabili. Con la conseguenza, però, di presentarsi al via consapevoli che durante la stagione arriverà il deferimento per tutti i punti non sanati al 30 giugno.

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