Unione dei Comuni, ecco i primi ostacoli
MIRANO. Primi scogli per l’Unione dei comuni del Miranese, che arriva nei singoli Consigli comunali incontrando un’accoglienza tutto fuorché a braccia aperte.
Fremono un po’ ovunque le minoranze, che ancor prima di esprimersi nel merito fanno già sapere che quella in aula non sarà affatto una passerella. A Mirano tutta l’opposizione, dal Movimento 5 stelle, a Prima il Veneto, passando per il Pdl (all’appello manca solo Lucio Dalla Costa) denunciano: «Dopo tre sedute della commissione affari generali, in cui si è parlato di Unione in modo poco approfondito, è dovere della giunta spiegare: quali sono i soggetti coinvolti, per quali funzioni e come». La sortita fa leva in realtà su un malumore diffuso in città, sia tra i cittadini che tra i dipendenti comunali, che ancora non hanno chiaro quale sarà l’approdo finale.
«Non sono stati illustrati costi e benefici», spiegano Martina Pasqualetto, Marco Marchiori e Antonio Milan (M5s), Marina Balleello (Pdl) e Giampietro Saccon (Prima il Veneto), «oltre al Consiglio, anche i cittadini devono essere coinvolti nella scelta di aderire o meno a un’Unione di comuni». La polemica è anche tecnica: «Non è stato presentato in commissione l’impatto economico e finanziario di questa operazione. Siamo di fronte a un progetto condiviso di territorio o si sta cercando di mettere insieme strutture amministrative? Dobbiamo saperlo, perché unire polizie locali, protezione civile e servizio di elaborazione delle buste paga non può essere spacciato per un progetto di Unione, scaricando magari sui cittadini i maggiori costi derivanti dalla necessità di nuove figure professionali come, ad esempio, il direttore generale». A Santa Maria di Sala, stavolta da sinistra, è Giuseppe Rodighiero di Civica Insieme a chiedere certezze: «Valutiamo positivamente il percorso intrapreso», spiega, «ma allo stesso tempo invitiamo il sindaco Fragomeni a proporre a breve un incontro per coinvolgere e illustrare il piano ai cittadini e alle categorie economiche del territorio». Insomma, da destra e da sinistra sale la richiesta di rendere partecipata anche l’Unione.
Il sindaco di Mirano getta acqua sul fuoco: «È la Regione a spingere perché si formalizzi la nascita entro i primi mesi del 2014 dell’Unione e questo è fondamentale sia per non perdere i finanziamenti, sia per rimanere legati alla nascita della Città metropolitana. Se lo scopo è avere più informazioni c’è già una commissione deputata a questo, convocata per il 20 marzo e che tratterà anche di temi economici».
Filippo De Gaspari
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