Un’invasione di piccoli cefali in rio di San Barnaba

VENEZIA. Migliaia di piccoli cefali in rio di San Barnaba, all’Angelo Raffaele e in alcuni rii interni di Castello e Cannaregio.
Un fenomeno inconsueto, che ha attirato l’attenzione di fotografi ed esperti. Ieri mattina in rio di San Barnaba, a pochi metri dal ponte dei Pugni, un insolito movimento d’acqua ha attirato la curiosità dei passanti. L’acqua ribolliva di pesci in movimento e assiepati lungo una riva del canale. Migliaia e migliaia, come neanche nelle vasche di un allevamento intensivo. Ad approfittare dell’insolita abbondanza di cibo gabbiani e magoghe che hanno banchettato in fondamenta. Nel pomeriggio la situazione è in parte migliorata. Molti pesci si sono allontanati nuotando verso il Canal Grande, ma la gran parte sono rimasti lì.
«Fenomeno insolito in queste proporzioni ma possibile all’arrivo dei primi freddi», spiega Luca Mizzan, ricercatore e direttore del Museo di Stori Naturale di Venezia. «I cefali si radunano in banchi fittissimi, a volte vere nuvole di pesci, nei canali e alle foci dei fiumi». Cercano acque più calde e vanno in zone dove la salinità è particolare e le acque più adatte al nutrimento di questo tipo di pesci, che vive bene anche in acque non purissime. (a.v.)
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