«Uniamoci per farci ascoltare»

«Per farci sentire dobbiamo essere uniti: bisogna rimboccarsi le maniche insieme o non verremo mai ascoltati». A tre giorni dall'entrata in vigore delle nuove tariffe urbane ed extraurbane di Actv e Atvo i comitati degli utenti lanciano un nuovo appello a tutti i gruppi e ai singoli viaggiatori abituali dei trasporti pubblici del Veneziano, ribadendo inoltre le richieste di incontro già rivolte ad autorità e amministrazioni. «È inutile che il presidente Luca Scalabrin dichiari che non trova giusto aumentare i costi per i cittadini, i fatti parlano chiaro», hanno incalzato ieri i portavoce dei pendolari, rispondendo alle dichiarazioni del numero uno Actv che aveva spiegato come le nuove entrate siano tutte a favore del Comune. «Gli autobus sono spesso in pessime condizioni, scarsamente igienizzati e carichi come scatole di sardine», tuona Alessandro Penzo, fondatore del gruppo Facebook “Utenti scontenti” e impegnato per migliorare le condizioni sulla tratta Chioggia-Venezia. «Inoltre hanno tolto la possibilità di acquistare abbonamenti settimanali o quindicinali e quando le scuole chiudono il servizio viene tagliato. Il 10 giugno vedremo cosa succederà sui pullman Atvo. Prima di aumentare i prezzi dei biglietti l'azienda dovrebbe ridurre privilegi e stipendi d'oro».
Altrettanto forte la voce di Roberto Poli, rappresentante del Comitato utenti della Riviera del Brenta, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai commissari del Comune e della Provincia chiedendo di bloccare l'aumento delle tariffe: «Nessuno ci ha risposto. Se non ci muoviamo compatti è difficile organizzare una protesta coesa e farci ascoltare». Il comitato della Riviera rinnova quindi l'invito a tutti gli altri gruppi di utenti del Veneziano a farsi sentire, anche scrivendo direttamente a roberto.poli1@alice.it. «Lamentarsi», chiude Poli, «non basta».
Giacomo Costa
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