Undici migranti scatta la protesta

SAN STINO. Undici migranti a San Stino, l’arrivo previsto per la prossima settimana. Ieri mattina il sindaco, Matteo Cappelleto, si è recato a Venezia per incontrare il prefetto Carlo Boffi e...
SAN STINO. Undici migranti a San Stino, l’arrivo previsto per la prossima settimana. Ieri mattina il sindaco, Matteo Cappelleto, si è recato a Venezia per incontrare il prefetto Carlo Boffi e approfondire la questione relativa all’accoglienza dei migranti che verranno ospitati tra il capoluogo e la frazione de La Salute, in due strutture messe a disposizione da proprietari privati, così come previsto dal bando di gara indetto dalla Prefettura per il servizio di accoglienza in favore di cittadini stranieri richiedenti la protezione internazionale. A San Stino cinque persone troveranno ospitalità in un appartamento situato in via Gramsci, all’interno di un condominio. A La Salute, invece, le restanti sei unità.


L’imminente arrivo dei migranti è stato al centro di una presa di posizione del deputato di Fare!, Emanuele Prataviera, che dopo esser stato contattato dai condomini di via Gramsci ha scritto al prefetto annunciando di presentare un’interrogazione al ministro dell’Interno. «La situazione era nota da un mese circa», rileva Prataviera, «e, forse, ci sarebbe stata la possibilità di intervenire. Di fatto stiamo parlando della famosa quota di un richiedente asilo per 1.000 abitanti. Quello che mi preoccupa e che ritengo francamente inaccettabile è che, all’interno di un residence, si possa trattare un appartamento come fosse un hotel, in cui gli ospiti possono cambiare ogni giorno poiché, essendo in attesa di giudizio sulla loro richiesta di protezione internazionale, sono liberi o, meglio, senza controllo. Condivido la preoccupazione dei condomini e auspico una soluzione in loro favore».


Mercoledì sera i residenti del palazzo dove arriveranno i migranti si sono riuniti per valutare come procedere. «Siamo preoccupati», dice una signora del palazzo, «perché non sappiamo chi sono queste persone e da dove vengono. Se si trattasse di nuclei familiari con donne e bambini saremmo i primi ad accoglierli a braccia aperte. Ma da quanto abbiamo appreso pare siano tutti uomini: temiamo per la nostra sicurezza. Ci tuteleremo legalmente per far valere le nostre ragioni». Insomma la polemica infuria dopo quella dell’apertura del centro islamico.


Alessio Conforti




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