Un’asta con i tessuti Rubelli per aiutare il Centro don Vecchi

In fila per aggiudicarsi drappi e broccati offerti dalla prestigiosa azienda veneziana «Lieti di contribuire alla costruzione di un pezzo della nuova casa per anziani»
Foto Agenzia Candussi / ARTICO/ MESTRE VIALE DON STURZO / MESTRE LA FAMIGLIA RUBELLI DONA DEI TESSUTI AL CENTRO DON VECCHI PER BENEFICENZA.DA SX DON ARMANDO ALESSANDRO RUBELLI DON GIANNI E LA SIGNORA RUBELLI.
Foto Agenzia Candussi / ARTICO/ MESTRE VIALE DON STURZO / MESTRE LA FAMIGLIA RUBELLI DONA DEI TESSUTI AL CENTRO DON VECCHI PER BENEFICENZA.DA SX DON ARMANDO ALESSANDRO RUBELLI DON GIANNI E LA SIGNORA RUBELLI.

MESTRE. Drappi lavorati, broccati impreziositi da fini lavorazioni, tessuti destinati all’arredamento della casa sono stati ammirati dalle tantissime persone che per prime hanno voluto mettersi in fila per entrare nel negozio ricreato all’interno del Centro don Vecchi di viale Don Sturzo, dove è stato allestito un salone espositivo del marchio Rubelli.

Per il taglio del nastro dell'iniziativa benefica ieri pomeriggio è arrivato il presidente, Alessandro Favaretto Rubelli accompagnato dalla moglie Lisa Paola, ricevuti da don Gianni Antoniazzi, a capo della Fondazione Carpinetum e dal vulcanico 89enne don Armando Trevisiol, l’ ”inventore” dell’opera di carità che in città è diventata, oramai, un’istituzione che continua a dar vita ad alloggi per anziani e persone meno abbienti. Da ieri, fino ad esaurimento scorte, i tessuti dell’azienda famosa nel mondo, fondata nel 1858, saranno venduti a offerta libera – con un prezzo di partenza – a chi vorrà contribuire in questo modo alla costruzione dell’ennesima struttura agli Arzeroni. «Se c’è una cosa di cui abbiamo grande urgenza oggi è la bellezza» ha esordito don Antoniazzi ringraziando i coniugi Rubelli «e la forma più alta della bellezza è quella di rendersi conto di chi ha più bisogno, non c’è un gesto più intrinsecamente bello di quello di chi aiuta gli altri».

Don Trevisiol ha ripercorso il filo rosso che lega la famiglia Rubelli a monsignor Valentino Vecchi, cui i fondatori dell’azienda sono legati da amicizia: «Don Vecchi mi diceva sempre ‘Armando, se fai la carità è bene, ma se costruisci una struttura la tua carità durerà cent’anni e più. Ecco se con questo evento arrivassimo a raccogliere 50 mila euro, è come se avessimo realizzato uno degli appartamenti in costruzione per un pensionato». «Siamo lieti», ha detto il patron di Rubelli, «di poter contribuire a costruire un pezzetto del nuovo Don Vecchi 7 ».

I tessuti Rubelli sono in vendita dalle 15 alle 18 tutti i giorni nella sala Carpineta di viale Don Sturzo. La Fondazione amministra 438 alloggi con 500 residenti. Il costo del Don Vecchi 7 è di 3.9000.000 euro, parte dei quali già disponibili grazie a consistenti eredità e ai “bond paradiso”. —

Marta Artico

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