«Un’armata Brancaleone» Il Pd all’attacco dei fucsia
«Un’armata Brancaleone». Il capogruppo del Pd Andrea Ferrazzi va all’attacco della maggioranza. «Continua una gestione a dir poco imbarazzante della riunione dei capigruppo», dice riferito alla riunione di ieri presieduta dalla presidente del Consiglio Ermelinda Damiano, «non sappiamo come siano abituati all'interno della Lista Fucsia, ma i rapporti istituzionali tra i gruppi consiliari sono una cosa seria. La confusione che regna in una Lista e le baruffe interne ad essa non possono essere fatta ricadere nel funzionamento del Comune».
Discussioni vivaci ieri sullo spostamento di data del Consiglio, sul dibattito fin qui mai fatto per delibere importanti come quella dei “pianini” su otto campi e fondamenta della città. E sullo sfondo la crisi della maggioranza. Le dimissioni dell’assessora leghista, non ancora sostituita dal sindaco dopo due settimane. Al posto di Francesca Guzzon, che se n’è andata sbattendo la porta («Il sindaco non rispetta i patti», ha detto) potrebbe arrivare Giorgia Andreuzza, leghista del Veneto Orientale con esperienza di assessore nella giunta provinciale di Francesca Zaccariotto. Ma nulla è ancora deciso. Si attende il chiarimento del sindaco con la Lega, soprattutto sulla questione referendum.
Poi c’è la “grana” del capogruppo. Maurizio Crovato si è dimesso dall’incarico con una lettera inviata al sindaco. «Non sono uno spingibottoni», ha scritto, «votiamo cose di cui veniamo a conoscenza solo a posteriori». E accusa il vicecapogruppo, l’ex Pd ed ex Gruppo Misto Renzo Scarpa. «O me o lui», ha detto al sindaco. Che non l’ha presa bene. L’altra sera a Chirignago, nel corso dell’assemblea dei consiglieri e dei sostenitori fucsia, il sindaco si è rivolto a Crovato che credeva assente. «Lo stimo, facciamogli un bell’applauso». Un modo si dice per chiudere la questione. «Sono qua», ha detto Crovato alzandosi in piedi.
Rientrerà la sua decisione di dimettersi? «Non credo proprio, non mi conoscono», dice lui, «solo se Scarpa se ne uscirà dal gruppo». Non si è parlato ancora del sostituto. Che a questo punto difficilmente potrà essere lo stesso Scarpa. In pista c’è il consigliere di Venezia centro storico Paolo Pellegrini. Non ha esperienza politica ma conosce la città. O il giovane Matteo Senno, inviato ieri a rappresentare la Lista del sindaco in quanto «consigliere anziano», pur essendo il più giovane in aula, perché il terzo più votato dopo Venturini e Crovato. «La maggioranza è allo sbando», dicono Pd e Lista Casson. «Non è pensabile governare una città come fosse un’azienda», ripete Nicola Pellicani, «il risultato è sotto gli occhi di tutti: paralisi amministrativa e crisi politica».
Le opposizioni chiedono un dibattito sui temi in Consiglio comunale. Dove la maggioranza di Brugnaro è ancora solida. I quattro «dissidenti) (Scarpa, Cotena, Giacomin e Serena) non hanno per ora annunciato la loro uscita dal gruppo, pur avendo assunto spesso posizioni indipendenti.
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