Un’antica mappa riscrive la storia della costa veneziana

JESOLO. Un’antica mappa potrebbe riscrivere i confini, la storia di Venezia e del litorale. Il direttore del museo civico di Jesolo, dottor Roberto Basso, ha fatto l’ennesima scoperta. Si tratta l’ac...

JESOLO. Un’antica mappa potrebbe riscrivere i confini, la storia di Venezia e del litorale. Il direttore del museo civico di Jesolo, dottor Roberto Basso, ha fatto l’ennesima scoperta. Si tratta l’acquisizione di un’importante serie di antiche mappe navali o cartografie storiche e geografiche del litorale dell’alto Adriatico e in particolare Venezia, la sua laguna e i territori limitrofi.

Tra queste, una mappa “dello stato de porti di Venezia” e dell’isola di Sant’Erasmo risalente al 1350, poi un’altra più aggiornata del 1410. Poi quelle del 1641 che già ben evidenziano la località di Cavazuccherina, odierna Jesolo, il porticciolo di Cortellazzo, il canale Caligo, gli insediamenti di Ca’ Fornera e il comprensorio vallivo di Lio Maggiore. «Altrettanto interesse storico», dice il direttore, «dimostrano le mappe che presentano tutta l’area litoranea che da Caorle con la sua laguna, si estendeva “prima delle bonifiche” sino all’ampio bacino veneziano. E poi quelle della città fortificata di Trieste quando fu sotto il dominio austriaco. Alcuni di questi documenti necessiterebbero di un intervento di restauro, che sarà motivo di attenta valutazione, altre ancora, più recenti, risalenti al 1700-1800 sono finemente ritoccate con acque tinte e hanno un aspetto visivo sicuramente di grande suggestione, anche artistica oltre che storica».

I circa 50 pezzi sono al momento a disposizione del direttore in attesa che sia completata la nuova sede del museo di Jesolo, ora chiuso. Già numerosi esperti in questi giorni hanno espresso i loro pareri. Già nel 2012, a un’asta a Firenze, il museo aveva acquisito gran parte della biblioteca e pinacoteca del noto editore fiorentino Enrico Vallecchi. E, ancora, antichi richiami da caccia oggi conosciuti in Italia, datati prima metà del ’700. Quest’ultima acquisizione risale a una fredda e piovosa mattina d’inverno, sotto i portici del mercatino dell’antiquariato di Piazzola. Lui stesso notò tre singolari e rudimentali oggetti lignei, che non sfuggirono all’occhio attento di chi, probabilmente per primo in Italia, iniziò a collezionare questi oggetti. L’antiquario che li ha ceduti sosteneva appartenessero a un’importante, storica famiglia veneziana e il successivo esame di prova al carbonio ne confermò la fattura ed epoca. E un quarto stampo era già da tempo nella collezione del dottor Basso. Solo grazie ai tre ultimi ritrovamenti è stato possibile ricongiungerli. (g.ca.)

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