«Un’altra parentopoli» Opposizioni contro il Pd
CHIOGGIA. «Ultimamente le probabilità che parenti di politici locali, o loro stessi, vincano selezioni o concorsi sono aumentate in maniera esponenziale». Usano l'ironia i consiglieri comunali di opposizione per sollevare l'ultimo caso di una presunta “parentopoli” chioggiotta. Ma, mentre nella vicenda Brico i, sempre presunti, beneficiati erano figli o cognate di politici di maggiore o minore spessore, adesso i sospetti riguardano direttamente una consigliera comunale in carica, Romina Tiozzo Compini (Pd) che, a sua volta, reagisce duramente: «Querelerò chi mi diffama».
Ecco la storia: la Compini ha vinto una selezione per titoli e colloquio indetta dal Gac (Gruppo di azione costiera) quest'estate, per un posto di collaboratore di segreteria: compenso cinquemila euro l'anno per 280 ore complessive, pari a 40 giorni lavorativi. Il problema, però, secondo una nota dell'opposizione (Fratelli d'Italia, ovvero Matteo Penzo, Lega Nord, ovvero Marco Dolfin, Gianfranco Scarpa di Sel e il Pdl che, non firma la nota ma, dice il capogruppo Renzo Donin, «nulla contro la consigliera, chiediamo solo chiarimenti») è l'intreccio di “poteri” attorno al Gac.
Ne fanno parte, infatti, 15 enti, pubblici e privati, tra cui il Comune di Chioggia e la Fondazione della Pesca. Nel consiglio di quest'ultima siede il papà della consigliera, Ermenegildo Tiozzo Compini; Maurizio Salvagno, vicesindaco Pd di Chioggia, è il presidente del Gac e la commissione d'esame era composta, per due terzi, da dipendenti del Comune di Chioggia. Per Salvagno: «Tutto si è svolto regolarmente». Ma per l’opposizione ce n'è abbastanza da sollevare il caso e chiedere «se siano stati rispettati gli articoli 3 e 16 dello statuto del Gac, cioè se sia stata verificata la possibilità che il personale venisse messo a disposizione dagli enti associati» e per annunciare l'invio dei documenti «all'autorità competente».
Insomma, tira aria di esposto. «Facciano quel che credono, ma anch'io lo farò» risponde Romina Tiozzo. «Ho lavorato nel settore della pesca per 15 anni, da gennaio ero in cassa integrazione e, dal 28 settembre disoccupata. Ho partecipato a un concorso pubblico, inerente il mio lavoro, alla luce del sole. Il presidente della commissione, va detto, non è sicuramente Pd. Devo restare senza lavoro perché sono consigliera comunale?».
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