Un’altra domenica da bollino rosso

Code ovunque, vaporetti e garage strapieni. Gran Turismo in Riva Schiavoni e panini a San Marco, moto ondoso in laguna
Di Alberto Vitucci
Interpress/M.tagliapietra Venezia 14.05.2017.- Turismo Piazza San Marco.
Interpress/M.tagliapietra Venezia 14.05.2017.- Turismo Piazza San Marco.

La Piazza scoppia. Non c’entra la Biennale anche se ieri, primo giorno di apertura, la coda alle biglietterie era ben visibile. Non c’entrano i giorni da “bollino rosso”, perché ieri non era Pasqua, non era il 25 Aprile né il Primo Maggio. Niente ponti e festività. Ma è stata un’altra giornata di passione. Vaporetti strapieni, Strada Nuova e Mercerie intasate nelle ore della tarda mattinata, così come le calli intorno a San Polo. Imbarcaderi presi d’assalto in serata per il ritorno a casa. Traffico selvaggio in laguna, Gran Turismo a decine a far la fila per sbarcare centinaia di persone alla volta in Riva Schiavoni.

Mentre la politica discute, la città è sempre più in sofferenza. Il ministro Franceschini ha promesso «soluzioni in tempi brevi». Per limitare l’accesso dei visitatori nelle città d’arte e per le grandi navi. Ma il tempo non è più molto.

Città senza regole, invasa anche ieri da una massa quasi ai livelli del Carnevale. Banchetti ambulanti che raddoppiano, bar e fast food che aprono ovunque senza bisogno di licenza, rifiuti dappertutto. La quantità complessiva è cresciuta dal 2014 a oggi di 2.500 tonnellate. Degrado evidente. Per l’effetto del turismo “mordi e fuggi”, giornalieri che arrivano all’alba nel parco dei divertimenti e se ne vanno a sera. Lasciando poca ricchezza ma tante immondizie.

Nel weekend è tornata anche la squallida moda delle ubriacature di gruppo. “Addio al celibato” o qualcosa del genere. Annunci via internet per organizzare i gruppi e proporre il “giro di osterie” da piazzale Roma a Castello. Risultati, urla e ubriachi che spingono i passanti, come visto ancora sabato pomeriggio.

Anche il moto ondoso si impenna. Non soltanto per i Vip della Biennale ma per i passaggi da aeroporto a San Marco, con i limiti di velocità diventati un optional. Non basta qualche pattuglia messa a controllare con il telelaser a piazzale Roma e all’Arsenale. La sicurezza dell’impunità si capisce dalla velocità media delle barche, in gran parte taxi e motoscafi a noleggio. Dall’altra parte proliferano i kayak. Anche di stranieri, che viaggiano, mal tollerati dai motoscafisti, per i rii interni.

«Con i nuovi vigili urbani della Polizia locale aumenteremo i controlli a cominciare dal traffico acqueo», dice il comandante Marco Agostini, «e anche sul fronte del decoro». I vigili stanno controllando ad esempio su internet quali siano i siti che propagandano la venuta a Venezia di modelle nude da fotografare, come successo la settima scorsa. E anche l’attività degli affittacamere abusivi, insieme alla Guardia di Finanza. E adesso dei gruppi organizzati.

Una città dove i residenti si sentono ostaggio dei turisti. Con qualche eccezione. Il parroco di Santi Apostoli don Luigi Battaggia organizza la domenica pomeriggio la celebrazione eucaristica con i fedeli in campo. Rito sacro, canzoni, preghiere. In mezzo a una folla di turisti e di gente che beve nelle vicine osterie. «Un gesto per portare la Parola in mezzo alla gente», sorride. E per riprendersi un pezzo di città.

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