Una ventina di malori per il caldo L’Asl 10 ha attivato il protocollo

I casi sono stati registrati in questi giorni nei pronto soccorso di San Donà, Jesolo e Portogruaro I consigli per combattere l’alta temperatura che dovrebbe comunque calare già nel weekend
In una foto di archivio. un anziano riceve le prime cure dopo il ricovero all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, dopo un malore causato dal gran caldo.A Roma sono 16mila le persone considerate 'a medio-alto rischio' a causa dell'ondata di calore. E nella Capitale, così come in altre grandi in città, é stato rilevato un incremento della mortalità nelle prime settimane di luglio, che coincide con i giorni in cui le temperature si sono alzate vertiginosamente. E' quanto emerge oggi dai dati del Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, che coordina anche il Piano di prevenzione nazionale sugli effetti del caldo. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO
In una foto di archivio. un anziano riceve le prime cure dopo il ricovero all'Ospedale Fatebenefratelli di Milano, dopo un malore causato dal gran caldo.A Roma sono 16mila le persone considerate 'a medio-alto rischio' a causa dell'ondata di calore. E nella Capitale, così come in altre grandi in città, é stato rilevato un incremento della mortalità nelle prime settimane di luglio, che coincide con i giorni in cui le temperature si sono alzate vertiginosamente. E' quanto emerge oggi dai dati del Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario regionale del Lazio, che coordina anche il Piano di prevenzione nazionale sugli effetti del caldo. ANSA/ DANIEL DAL ZENNARO

Afa e caldo torrido, iniziano i primi malori. Non solo sulle spiagge, non più affollate in questi giorni, almeno fino al weekend, ma anche in città dove la temperatura si è alzata all’improvviso. Già una ventina i casi di anziani e cardiopatici o soggetti a rischio che ieri si sono rivolti ai pronto soccorso di Jesolo, San Donà e Portogruaro. Non si tratta di casi gravi o da ricoveri, ma, come hanno spiegato i medici, di malesseri dovuti al caldo che hanno creato tensione nei soggetti e le loro famiglie subito rivolte al pronto soccorso. Ci sono, tra i soggetti a rischio, anche bambini da 0 a 4 anni, diabetici, ipertesi, non autosufficienti, chi è sottoposto a trattamenti farmacologici, chi soffre di malattie venose o di patologie renali.

L’Asl 10 ha attivato per tutti il “Protocollo per la prevenzione delle patologie da elevate temperature” a cui aderiscono i 20 comuni che rientrano nel proprio ambito di competenza. Il protocollo prevede che ciascun Comune sia provvisto di un proprio “Piano d’intervento” concordato con i rispettivi Servizi Sociali, associazioni locali di volontariato, protezione civile. Saranno così tenute sotto controllo le persone più deboli predisponendo tutti gli interventi di emergenza.

Già avviata la procedura per aggiornare gli elenchi delle cosiddette persone “fragili” in carico ai servizi sociali comunali, ai medici di Medicina Generale. L’Asl 10 ha inoltre attivato la rete di protezione e d’intervento in presenza di allarme climatico, scattato proprio in questi giorni, che coinvolge vari servizi distrettuali: dall’assistenza domiciliare integrata ai servizi sociali, ospedalieri, dalle unità di emergenza ai reparti di degenza. Il dipartimento di prevenzione ha iniziato a distribuire materiale informativo per l’utenza. In caso di allarme climatico il numero telefonico di riferimento per l’Asl10 è quello dell’ospedale di San Donà (0421-227111). È inoltre disponibile un numero verde istituito dalla Regione attivo nelle 24 ore, 800 462340, per ottenere informazioni e consigli utili per affrontare il clima afoso di questo periodo. Il decalogo da seguire è quello che i medici dell’Asl 10 hanno elaborato già nelle torride estate scorse. 1) Bere molti liquidi (un litro e mezzo - due litri di acqua al giorno); 2) stare in casa nelle ore calde (tra le 12 e le 17); 3) ventilare gli ambienti; 4) indossare abiti leggeri, di colore chiaro, non sintetici; 5) seguire una dieta bilanciata, caratterizzata da molta frutta e verdura; 6) usare cappelli e occhiali da sole; 7) non fare attività fisica nelle ore calde; 8) non bere alcol e limitare i caffè; 9) non sostare al sole e bagnarsi spesso; 10) non modificare le cure che si stanno seguendo. Agli anziani che non hanno il climatizzatore in casa si consiglia di frequentare i centri comunali nelle ore più calde. Già stasera la temperatura dovrebbe abbassarsi e l’emergenza caldo finire con le prime piogge a rinfrescare l’aria.

Giovanni Cagnassi

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