«Una tragedia sfiorata ora mio figlio sta bene»
STRA. «Mio figlio sta bene ma nessuno avrebbe potuto pensare che la grata sopra il pozzo potesse rompersi. Poteva essere una tragedia, per fortuna tutto è finito bene». Sono queste le parole del padre che l’altro ieri ha rischiato di perdere il piccolo figlio di soli quattro anni caduto, dietro casa, all’interno di un pozzo artesiano profondo circa quattro metri e con un metro e mezzo di acqua.
I tre fratellini sono lì che giocano, in cucina, assieme alla zia mentre la mamma è nel reparto di pediatria dell’ospedale di Padova vicina al figlio più piccolo. Il bambino è rimasto in osservazione fino alla tarda serata di ieri. E poi tutta la famiglia potrà andare a portare «un cero al Santo» perché dentro quel “maledetto” pozzo il gioco del piccolo poteva spegnersi con la sua vita e Carlo si può dire un “miracolato”.
«Sta bene anche se è ancora sotto osservazione» prosegue il genitore «non ha riportato traumi anche se era in stato di choc e ipotermia. Ha riportato qualche escoriazione ma gli esami fortunatamente sono andati tutti bene. È stata una bella paura. Nessuno però poteva immaginare quello che è successo. L’altro giorno, come sempre, è andato assieme ai fratelli e ai cuginetti nei campi retrostanti la nostra abitazione assieme alla mamma. Sono andanti a raccogliere frutta e verdura nel nostro orto. La nostra proprietà confina con l’abitazione abbandonata di un signore, podere che da poco è stato venduto. Ma non c’è nessuna recinzione che separa le due proprietà. Come sempre i piccoli giocavano. Il pozzo era coperto da una pesante grata metallica che però, evidentemente, a causa dell’incuria del tempo si era completamente arrugginita e deteriorata. Quando mio figlio è salito sopra, pensando di essere al sicuro, si è spaccata in due ed è franata giù facendolo cadere all'interno. Subito è scattato l’allarme. Abbiamo recuperato una fune e con quella è riuscito ad aggrapparsi per non essere completamente sommerso dall’acqua mentre noi continuavamo a fargli coraggio. Poteva essere una sciagura».
Il piccolo ha fatto un volo di quattro metri cadendo nell’acqua che lo sovrastava completamente. Lì è rimasto fino a quando non sono arrivati i soccorsi. Da Padova è partito il nucleo speleologico dei pompieri e le ambulanze del Suem di Dolo e l’elisoccorso di Padova. Cristian Vegro, vigile del fuoco,si è calato giù riportando in superficie il piccolo che, tremante per la paura e il freddo, si è aggrappato al collo del pompiere. «Poteva essere una tragedia» conclude il papà con il sorriso negli occhi «ma per fortuna possiamo raccontare il contrario».
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