Una tigre “ricoverata” all’università
PADOVA. Dopo la balena di alcuni anni fa, al polo di medicina veterinaria dell'Università di Padova arriverà anche una tigre: la specialissima paziente appartiene al circo di Praga, che è rimasto a Padova per tutto il periodo natalizio. È piuttosto anziana e sembra che si sia sentita male in Spagna, a causa di gravi problemi respiratori che hanno obbligato i circensi a tenerla a riposo durante gli ultimi spettacoli. Le sue condizioni, però, invece che migliorare sembrano essersi aggravate, così il veterinario curante del circo si è rivolto al professor Roberto Busetto, ordinario di veterinaria all’Università di Padova, perché la sottoponesse alle indagini cliniche richieste dal caso.
«L’arrivo dell’animale è previsto per domattina presto – spiega il professor Busetto – E al momento sappiamo ancora davvero poco: so che la tigre è stata molto male e da quanto ho capito è già stata sottoposta ad alcuni esami, ma senza esito. Cercheremo di definire una diagnosi più accurata in modo da capire di che cosa ha bisogno. Non avremo molto tempo perché è possibile che rimanga da noi solo un giorno, quindi nel caso ci fosse bisogno di un intervento chirurgico dovremo procedere velocemente».
Va da sé che la gestione di una tigre non è cosa semplicissima: «Prima di tutto – spiega ancora il docente – sarà necessario addormentarla: una tigre sveglia ha bisogno di domatori specializzati, noi qui siamo attrezzati per cani, gatti, cavalli, bovini… Di tigri ne abbiamo già viste ma di certo non possiamo visitarle da sveglie. Abbiamo una anestesista specializzata nell’addormentare grossi felini e animali selvatici. Poi inizieremo con la diagnostica: la sottoporremo ad un prelievo del sangue, se necessario ad endoscopia, valuteremo anche se rifare la tac e la risonanza. Abbiamo delle ottime apparecchiature acquistate di recente, che ci saranno molto utili in questo frangente».
Intanto fra gli studenti la voce si è sparsa a macchia d’olio, e l’idea di poter lavorare con un animale così raro sta già entusiasmando ondate di aspiranti veterinari: «I miei studenti sono molto curiosi – conferma Busetto – Tutti mi chiedono a che ora arriva, che cosa si fa. Ovviamente la loro partecipazione sarà limitata, perché così impone la sicurezza: questi animali devono essere trattati con tutte le cautele del caso. È comunque una preziosa occasione di formazione, che ha già suscitato molto entusiasmo».
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