«Una task force per la pulizia, quattro giorni per ripartire»
VENEZIA. «Chiedo a tutte le famiglie di fare un ultimo sforzo e di aspettare ancora qualche giorno». Dopo un incontro fiume, durato più di tre ore, il prefetto Domenico Cuttaia ha spiegato nell’atrio di Ca’ Corner il programma elaborato per risolvere l’emergenza della pulizia nelle scuole una volta per tutte.
«Abbiamo creato una task force itinerante composta da dirigenti scolastici, un rappresentante della Manutencoop e uno dell’Ufficio Scolastico Regionale affinché si rechino in ogni scuola, verifichino la situazione e facciano approvare il piano di attività aggiuntivo che in alcuni casi non è ancora stato fatto. Al massimo entro quattro giorni la situazione rientrerà. Inoltre, dato che i sindacati hanno espresso insoddisfazione per i propri lavoratori, mi impegno a sensibilizzare l’assessore regionale Donazzan affinché crei un tavolo dedicato a questo servizio di pulizia».
L’incontro, organizzato appunto dai sindacati (presenti), ha riunito i vertici delle istituzioni (Giorgio Orsoni e altri sindaci dei Comuni coinvolti come Mira, Marcon e Scorzé), dell’Ufficio Scolastico Regionale con la vice direttrice Gianna Miola, della Manutencoop con il presidente Levorato e dell’Asl con Rocco Sciarrone. Tutti speravano in una soluzione immediata, ma il taglio di finanziamenti ha creato una generale situazione destabilizzante: «Non è colpa di nessuno – ha detto Cuttaia – semmai il problema nasce da una restrizione di tipo economico, ma quello che posso dire è che ci sono difficoltà oggettive, ma non amputabili a un ente specifico. Semmai esistono delle concause che hanno portato a questa situazione che vogliamo risolvere. Trovo che questa vicenda oltre ad aver creato disagi agli alunni e alle famiglie, abbia offeso i cittadini di una delle regioni più civili d’Italia». Il prefetto sembra aver fatto il possibile, cercando di tirare le fila e pianificare un progetto di lavoro. Il suo impegno è stato decisivo: «Ringrazio il prefetto – ha detto uscendo il sindaco Orsoni – perché ha saputo prendere in mano una situazione grave perché le risorse sono state tagliate senza un’analisi mirata. Si è pensato di rimediare con un aiuto aggiuntivo, ma non è sufficiente e dal primo marzo potrebbe essere peggio. Bisogna valutare cosa mettere in campo e trovare delle risorse». Insomma, si naviga a vista, ma soprattutto con obiettivi diversi: da un lato il bene della scuola, dall’altro quello delle lavoratrici che si sono ritrovate a passare anche da 30 ore a 7. «L’aiuto del ministero – hanno detto le donne – per noi si traduce al massimo in un’ora in più, per qualcuno anche di 15 minuti. Non ce la possiamo fare a pulire in così poco tempo classi, piani e mense anche perché non abbiamo ancora il materiale».
Hanno tutto – ha ribadito invece Levorato – e se ci sono dei problemi i dirigenti ce lo possono dire. Stiamo ultimando i contratti. Alcune persone sono state avvisate telefonicamente per l’aumento delle ore, ma quando formeranno le ore sono conteggiate retroattivamente dal momento in cui sono arrivati i soldi del Ministero in più. Il piano di attività è fatto, mancano i piani aggiuntivi. Per il resto noi siamo qui. Abbiamo risposto anche alla diffida arrivata dal Morosini». L’Asl 12 ha dichiarato di aver effettuato i controlli necessari nei giorni scorsi, senza trovare situazioni in cui si configuri il rischio di salute pubblica anche se «il perdurare delle carenze sul fronte delle pulizie può rendere concreto ed effettivo questo rischio». «Per questo – ha concluso Sciarrone – continuerà a monitorare ogni situazione che venga segnalata e in cui sia richiesto il suo intervento».
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