«Una taglia per il rapinatore»

San Donà. Gli amici del commesso aggredito si mobilitano. Il sindaco Cereser: «No, è una cosa inutile»
Di Giovanni Cagnassi

Una taglia per trovare il rapinatore che ha barbaramente picchiato Massimo Rizzetto, il 46enne commesso della dirigenza medica dell'Asl 10 che portava la posta dall'ospedale agli uffici di piazza De Gasperi.

Adesso sta meglio, ma ha riportato una seria frattura della mandibola che fortunatamente non richiederà più l'intervento chirurgico inizialmente deciso dai medici. Rizzetto adesso cercherà di dimenticare quell'aggressione violenta da parte di un rapinatore che credeva portasse con sè dei soldi, e non solo la posta, in una sacca trascinata su un carrello con ruote. Lo ha colpito con una gomitata al volto, rischiando di ucciderlo. I segni sul volto rendono l'idea della violenza con cui lo ha colpito e fatto cadere a terra in stato confusionale.

I suoi tanti amici però non dimenticano e chiedono giustizia come tanti cittadini molto impressionati da quanto accaduto. «Non possiamo accettare che nessuno abbia visto», dicono, «quanto è successo non può passare in sordina ed essere dimenticato nel giro di pochi giorni, perché vuol dire che in città abbiamo simili persone che non esitano ad aggredire, picchiare, persone indifese. Oggi è toccato a Massimo, domani potrebbe essere il turno di una donna anziana, una ragazza. Non ci risulta si siano fatti vivi dei testimoni, ma noi siamo pronti a raccogliere dei soldi per darli a chi darà indicazioni precise su chi possa essere stato, anche perché sicuramente più di qualcuno lo sa bene».

I carabinieri stanno indagando e anche la polizia locale è alla ricerca di qualche indicazione sull'aggressore. Il sindaco, Andrea Cereser, è preoccupato e teme che la situazione possa degenerare assieme al sentimento di vendetta. È andato a trovare Massimo, che era suo compagno di scuola alle elementari. «Le taglie sono cose della Treviso di Gentilini», dice il sindaco, «qui siamo a San Donà, una città seria e civile in cui i cittadini devono sapere che non servono taglie, ma esiste un senso civico e un obbligo morale a collaborare con le forze dell'ordine».

Intanto anche l'atmosfera in giunta si è surriscaldata in questi giorni dopo l'incontro con il prefetto.

L'ex assessore alla sicurezza Alberto Schibuola ha ricordato il suo impegno verso l'armamente dei vigili. E questo obiettivo sembra più vicino. Il vicesindaco, Oliviero Leo, insiste anche con i militari: «La percezione della violenza e della microcriminalità da parte della gente è alta e diversa dai dati rassicuranti che ci sono stati presentati, con i reati in calo. I militari possono essere d'aiuto anche per le carenze di organico. C'è molta droga che circola, soprattutto tra i giovani, la presenza di tanti balordi. Non dobbiamo aspettare che le cose peggiorino e la prevenzione può essere determinante in questa fase. Quanto accaduto a Rizzetto è emblematico e non lo dimenticheremo di certo».

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