Una sala per risvegliarsi dopo l'intervento
Ricovery room nel reparto Rianimazione, post-anestesia più «dolce»

Carlo Maggiolo, primario di Rianimazione
Una «recovery room», una stanza del risveglio dove permettere ai pazienti appena operati - almeno per gli interventi più importanti - di uscire dall'anestesia con i propri tempi, senza più risvegli forzati e con un'assistenza mirata nelle prime ore del decorso post operatorio. E' entrata in funzione nei giorni scorsi nel reparto di Rianimazione dell'ospedale civile: nel 2009, nelle 6 sale operatorie della piastra chirurgica del Semerani sono stati eseguiti 5992 interventi. «Il nostro primo obiettivo è la sicurezza del paziente», osserva il primario di Rianimazione, Carlo Maggiolo, nominato a giugno e che ha ottenuto dall'Asl 12 il nuovo servizio, allestito nel corso dell'estate, «è importare seguire il proprio ritmo nell'uscire dall'anestesia, soprattutto per i pazienti più anziani: prima, infatti, si era costretti a forzare il risveglio e trasferire subito il paziente al suo reparto. In questo modo, per le prime ore, nei tre posti letto della recovery room, i pazienti avranno a disposizione un anestesista e un infermiere dedicati, con tutte le attrezzature del reparto, anche per la terapia del dolore. Abbiamo riorganizzato l'agenda degli interventi, mettendo i più impegnativi in apertura di giornata, proprio per poter seguire i pazienti nella fase postoperatoria». «Prima tutti i pazienti venivano risvegliati forzatamente in sala operatoria e trasferiti in reparto», spiega il direttore sanitario Salvatore Barra, «questo nuovo servizio ci permetterà anche di liberare più velocemente le sale per prepararle per altri interventi: più sicurezza e maggiore efficienza, dunque». Per il momento, a beneficiare del nuovo servizio potranno essere tre pazienti al giorno, dal momento che la nuova stanza è operativa - come la piastra chirurgica - dalle 8 alle 14.30. «I nostro obiettivo è un'apertura fino alle 20.30», conclude Maggiolo. Intanto, sul fronte adeguamento Medicina Nucleare alle nuove norme di sicurezza - dopo la proroga al giugno 2011 - Mestre ha avuto la meglio su Venezia: «Adeguare l'Angelo costa mezzo milione, il laboratorio del civile 950 mila euro. Abbiamo dato la precedenza a Mestre, con i nostri fondi, chiedendo alla Regione di contribuire all'adeguamento del servizio di Venezia». (r.d.r.)
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