Una rete per i servizi di riabilitazione

Progetto dell’Asl 12: interessate le strutture Fatebenefratelli, Villa Salus, Policlinico e San Camillo

L’Asl 12 punta a creare una rete che ottimizzi tutti i servizi di riabilitazione disponibili sul territorio comunale. Forte dell’incarico a nuovo primario di specialità per gli ospedali di Mestre (Angelo) e Venezia (Civile), l’azienda ha affidato al dottor Alessandro Buccignone un ruolo di “regista” dell’intero sistema riabilitazione disponibile.

Il nuovo direttore dell’unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitativa, in servizio da metà luglio, dovrà infatti dialogare le altre realtà accreditate per cercare di porre al centro di tutto il cittadini, offrendo risposte rapide ed efficaci nel migliore dei modi.

«Lavoriamo per creare una rete con Fatebenefratelli, Villa Salus, Policlinico San Marco e San Camillo, che dovranno lavorare in sinergia con noi e con i reparti per acuti degli ospedali, da dove accoglieranno i pazienti che necessitano di riabilitazione», spiega il primario. «Con questi presidi sanitari privati vanno individuati i percorsi di accompagnamento verso casa. In sostanza, dobbiamo organizzare insieme il cammino di un paziente dall’ospedale alla piena riabilitazione. Si tratta di un cammino che deve avere passaggi chiari e fluidi: dai reparti ospedalieri alle strutture esterne di riferimento per le diverse patologie, per reinserire il paziente riabilitato nel suo ambiente di vita».

Dunque stiamo parlando di un progetto ambizioso, per una disciplina che tocca spesso gli anziani, che rappresentano una fetta cospicua di residenti sul territorio comunale. Il nuovo primario di Riabilitazione chiede inoltre di svolgere un importante lavoro di riorganizzazione.

«È fondamentale mappare e selezionare le strutture con cui dialogare, che nel nostro territorio sono numerose e molto valide. Ma è altrettanto importante l’esplorazione dei servizi accreditati perché si crei un’offerta ambulatoriale che sia diversificata sul territorio, e quindi pienamente rispondente alla domanda».

L’azienda sanitaria veneziana vuole perciò verificare con precisione l’appropriatezza di ciò che viene erogato dal privato accreditato. E cercherà inoltre di riorganizzare al meglio la fase prescrittiva di ausili, dal momento che si può fare molto attraverso il monitoraggio e l’informatizzazione del recupero e della sanificazione degli stessi.

«Risulterà fondamentale», sottolinea e conclude il dottor Buccignone, «lo sviluppo degli ospedali di comunità e soprattutto delle unità riabilitative territoriali».

Vale a dire quelle strutture che dovranno snellire l’attività degli ospedali, contribuendo a fornire servizi più rapidi che rispondano alle esigenze dei pazienti.

Simone Bianchi

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