Una rete di telecamere nei sette Comuni del Miranese
VENEZIA. Un “grande fratello con occhi sui sette comuni del Miranese diventati terra di conquista dei predoni della notte, la centrale di coordinamento a Venezia sperando che il sistema di fibre ottiche sia all’altezza per far funzionare la rete di videosorveglianza. E mentre si discute, tra amministratori pubblici e vertici delle forze dell’ordine sulle contromisure per fare fronte ad una situazione pesante i dati, relativi ai reati commessi nei primi dieci mesi dell’anno, per il Miranese sono impietosi. Rispetto allo scorso anno le rapine sono cresciute del 61,9%, mentre i furti in casa del 19,1%. Complessivamente i reati commessi sono aumentati dell’1,9% e gli arresti del 38%.
Una situazione che anche senza i dati statistici era percepita, in tutta la sua gravità, da popolazione e sindaci dei sette comuni che ieri pomeriggio hanno partecipato al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto in Prefettura. A presiederlo il prefetto Domenico Cuttaia ed erano presenti i sindaci di: Martellago, Mirano, Noale, Scorzè, Spinea, Santa Maria di Sala e Salzano.
Dopo aver esaminato la situazione si è passati alla valutazione delle contromosse: tre le direttrici studiate al fine di incrementare i servizi di controllo e rafforzare la percezione di sicurezza dei cittadini. Quindi saranno intensificati i servizi di controllo straordinario del territorio con l’impiego del Reparto di prevenzione crimine della polizia e del 4° Battaglione dei carabinieri.
Sarà studiato un sistema di videosorveglianza, possibilmente con l’attivazione di una unica centrale operativa collegata al sistema di videosorveglianza del Comune di Venezia. Come dire che il cuore del “grande fratello” sarà nella centrale della polizia locale di Venezia. Sarà verificata la fattibilità tecnica del progetto, anche superando eventuali problemi che possano ostacolare l’uso delle fibre ottiche. I sindaci si sono impegnati a promuovere incontri con la popolazione, alla presenza dei rappresentanti delle forze dell’ordine, per individuare forme adeguate di difesa..
Il Prefetto ha sottolineato: «L’inopportunità di dar vita a forme improvvisate di vigilanza da parte di cittadini, in quanto esse rischiano di ostacolare l’operatività delle forze dell’ordine e di ritorcersi contro le persone, sia pure animate da ogni migliore intenzione». Il Prefetto Cuttaia ha inoltre ricordato come: «Pericolosissime appaiono poi le diffusioni di notizie e foto su internet, suscettibili di avere di per sé solo rilevanza penale e di creare problemi al cittadino ignaro che possa incappare in attività destituite di qualsiasi apporto professionale in tema di sicurezza», ha concluo il Prefetto. «Chi ha notizia o ha documentazione fotografica, o qualsiasi elemento di sospetto sul conto di malintenzionati e autori di reato, non deve fare altro che informare immediatamente le forze di polizia, le quali sapranno, con la professionalità che le contraddistingue, utilizzare al meglio tali elementi informativi ai fini dell’attività investigativa».
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