Una resina salverà i pali di Venezia

Sarà presentata in un convegno la rivoluzionaria scoperta scientifica per intervenire sulle fondaziani degli edifici senza l'uso del cemento
Pali di contenimento in una fondazione di una casa a Venezia
Pali di contenimento in una fondazione di una casa a Venezia
 Una ricetta rivoluzionaria per salvare le fondazioni degli edifici veneziani e consolidarle, mantenendo le storiche palificate in legno, senza irrigidirle con l'uso del cemento. Iniezioni di una speciale resina che distrugge le teredini - i molluschi che "mangiano" letteralmente il legno dei pali attaccandosi ad essi - e contemporaneamente protegge la struttura lignea rimanente con una sorta di "ingessatura" permanente che permette al palo di reggere senza bisogno di essere sostituito.  A scoprire l'innovativo sistema di "cura" dei pali - già brevettato - è il comandante Roberto Padoan, sommozzatore veneziano, con la consulenza dell'ingegner Enrico Brega. E la scoperta di Padoan è stata presa tanto sul serio che verrà presentata il 26 settembre nel convegno Venezia affonda: una ricetta per salvarla - Nuove soluzioni per il consolidamento delle fondazioni, in programma nella sede del Collegio degli Ingegneri alla presenza delle massime autorità veneziane del settore.  Ad aprire il convegno sarà il professor Enzo Siviero, ordinario di Tecnica delle Costruzioni all'Iuav ed esperto della statica dei ponti, ma interverranno anche, tra gli altri, il Direttore del Laboratorio di Scienza delle Costruzioni dello stesso Iuav Salvatore Russo, il direttore tecnico di Insula Ivano Turlon, la soprintendente ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia Renata Codello, il presidente dell'Ordine degli Architetti Antonio Gatto. Tutti per discutere della scoperta di Padoan e delle sue possibili applicazioni. «E' un sistema che abbiamo già sperimentato - spiega - già da alcuni anni, con risultati più che soddisfacenti e può essere applicato ovunque, preceduto da un'indagine conoscitiva dello stato dei pali, per combattere quella che definisco una vera e propria "osteoporosi" del legno. Non è particolarmente costoso, perché basato appunto su iniezioni di questa resina che ha anche una capacità antiparassitaria, eliminando le larve delle teredini che si attaccano alle palificate».  Gli antichi pali veneziani su cui si regge la città, a oggi, hanno perso circa un terzo della loro cellulosa, cone ha dimostrato un recente studio di Ca' Foscari. Un deterioramento "importante" di fondamenta, bricole e pali di fondazione.  La condizione affinché i pali si mantengamo come nuovi è quella di essere immersi nel fango, ma l'azione delle maree potenziata dal moto ondoso tende a scoprirli sempre di più e a esporli quindi a un degrado sempre più rapido. Si ricorre perciò alle palificate in béton che però irrigidiscono la struttura. Ma la soluzione Padoan potrebbe forse ora risolvere il problema delle fondazioni di Venezia con il caro, vecchio legno.

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