Una quarantina di profughi è arrivata al Cif di Bibione
BIBIONE. Il nucleo più consistente di profughi è arrivato al Cif, al Villaggio del Beato Pio XII di Bibione Pineda l’altro giorno. Sono una quarantina, di cui almeno dieci coppie con relativi figli. Il bambino più piccolo ospitato nella struttura gestita dal Centro Italiano femminile di Venezia, ha appena sei mesi. Due le donne incinte, prossime ormai a partorire e la faranna a Latisana o a Portogruaro. Si tratta del gruppo più consistente e la loro collocazione sembra meno provvisoria dei profughi precedenti. La maggior parte proviene dalla Nigeria, ed è sfuggita alle persecuzioni dei gruppi islamici radicali, che fanno capo all’Isis nigeriano, cioè i terroristi di Boko Haram.
Del fatto è stato immediatamente avvertito il sindaco Pasqualino Codognotto. Per ora nessuno di questi profughi ha contratto malattie gravi. Profughi malati e curati al Cif poco meno di un mese fa avevano anche scatenato una brutta pagina della politica locale, con un’aperta contestazione alle autorità comunali.
Il primo cittadino Pasqualino Codognotto, ancora una volta, tranquillizza la popolazione. «Non c'è proprio nulla da temere, anzi», specifica Codognotto, «noi abbiamo dato la nostra disponibilità a ospitarli, per cui lo facciamo. Punto e basta». Certamente, tra tutti i comuni del Portogruarese, San Michele non può essere la sola a occuparsi dei profughi. Manca una strategia complessiva. (r.p.)
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