Una prostituta ventenne picchiata e rapinata

Musile. Il cliente l’ha portata in auto in un luogo nascosto dopo il rapporto qui l’ha aggredita, abbandonata in strada, scappando con circa 400 euro

MUSILE. Picchiata e rapinata da un cliente senza scrupoli. Una prostituta rumena di 20 anni se l’è vista brutta sabato intorno alle 2, aggredita da un cliente che, dopo la prestazione, ha deviato in una strada poco illuminata per picchiarla e derubarla di circa 400 euro che aveva nella borsetta. Poi l’ha abbandonata sulla strada, confusa e dolorante, impaurita, ma anche arrabbiata per quanto le era accaduto. Ha chiesto così l’aiuto e l’intervento dei carabinieri di San Donà che sono intervenuti con una pattuglia del nucleo operativo e radiomobile in servizio la notte per i consueti controlli.

I militari dell’Arma sono arrivati subito, hanno raccolto la sua testimonianza e provveduto a farla ricoverare in ospedale, per iniziare contemporaneamente le ricerche dello spietato rapinatore. La donna ha riportato lesioni al volto e al corpo giudicate guaribili in 7 giorni. Non è grave, ma quello che ha subito l’ha segnata soprattutto nello spirito, togliendole coraggio.

Sembra, da una prima descrizione, che l’aggressore fosse italiano, ma la ragazza non ha saputo indicare con precisione su quale auto fosse alla guida e poi fuggito. Ha facilmente avuto la meglio su di lei dopo la prestazione consumata. Si è rivestito, ha messo in moto l’auto senza riportarla però dove l’aveva caricata. Lei se ne è accorta, ma non ha potuto reagire anche se ha chiesto spiegazioni. Evidentemente l’uomo aveva premeditato già tutto. Prima si è intrattenuto con la prestazione della “lucciola”, poi ha deviato lungo una stradina per impossessarsi del suo denaro, frutto del lavoro di una nottata sulla strada.

Da tempo non accadevano simili episodi lungo la statale 14 a Musile, dove ancora stazionano in media quattro o cinque prostitute ogni notte, nonostante i controlli del passato e i tentativi del Comune di sradicare il fenomeno iniziato alcuni lustri fa. Inizialmente erano per lo più ragazze di colore nigeriane e di altri paesi africani, poi sono state sostituite da giovani dell’Est, in maggioranza rumene.

Si sono spostate nella zona dei Tre Scalini verso Fossalta di Piave, lontane dal centro abitato, per limitare così le lamentele dei cittadini. Nel corso degli anni sono state dimezzate, ma non sono scomparse e sono ancora piuttosto richieste dai clienti che transitano sulla statale o vi arrivano appositamente alla ricerca del sesso a pagamento.

Giovanni Cagnassi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia