Una palla di fuoco sul litorale bolide spaziale esplode in cielo
CAORLE. Avvistata una "stella bolide" sulle spiagge del litorale e nella Marca trevigiana. Allarme e stupore ieri notte alle 2.12 in tutto il Veneto orientale quando una gigantesca scia luminosa ha attraversato il cielo da ovest verso est. «Faceva anche un forte rumore», spiega un vigile urbano di Bibione che ha visto l’evento, «in un primo momento ho pensato a un aereo che stesse esplodendo. Poi ho capito che era troppo alto e che si trattava di un meteorite. Ma è stato impressionante».
Anche a Portogruaro c’è chi ha notato il fenomeno. «È come se venisse dal Trevigiano», spiega un metronotte, «è stato davvero potente come fenomeno». In molti hanno chiamato i pompieri: chi parlando di un aereo in fiamme, chi di un missile, chi, impressionato dal rumore, di un meteorite caduto dietro casa.
Di certo dalla spiaggia di Caorle si è vista benissimo. Ha illuminato il cielo quasi a giorno e provocato un lieve boato, svegliando chi ha il sonno legero. Purtroppo nessuno è riuscito ad immortalarla.
Un bolide, dunque, una meteora molto luminosa, accompagnato da un boato di tre secondi che ha fatto scattare l’allarme. In tanti l’hanno visto e l’hanno sentito, nonostante l’ora. Un vigilante l’ha notato nitidamente sopra Castello di Godego, nel Trevigiano, ma non è il solo. Polizia e carabinieri hanno visto il meteorite nella zona di Casier. Altri cittadini hanno seguito la traiettoria scendere verso San Biagio di Callalta e Monastier. È proprio lì che i vigili del fuoco di Treviso hanno concentrato ieri le ricerche per individuare il punto esatto dove la palla di fuoco si sarebbe schiantata.
Ma i sopralluoghi, avviati nella notte e continuati durante il giorno, in un raggio di 90 chilometri quadrati, non hanno prodotto risultati. Prima una squadra, supportata dal nucleo Nbcr (nucleare biologico chimico radiologico), e poi l’elicottero sono stati impegnati nell’individuazione del cratere. Il bolide potrebbe però essersi disintegrato prima dell’impatto al suolo, come succede nella maggior parte dei casi. Non è neppure escluso che la traiettoria che indicava la zona tra San Biagio e Monastier come il probabile punto di impatto al suolo, sia un’illusione ottica. Secondo gli esperti, infatti, la palla di fuoco potrebbe essersi spenta nelle acque dell’Adriatico. Non sono poi mancati i falsi allarmi. Quello avvenuto ieri notte è un evento statisticamente raro ma non eccezionale. Ogni anno sulla Terra ne cadono in media 500. Anche il Veneto orientale insieme alla Marca, dunque, ha avuto il suo bolide.
L’avvistamento. Sono le 2.12 della notte quando nel cielo si materializza un bolide, un corpo molto luminoso simile alla meteorite, che viaggia a una velocità tra i 40 e 75 chilometri al secondo. Dopo un volo di 5 secondi, l'esplosione. È in quel momento, a 80 chilometri d’altezza, che il bolide entra a contatto con l’atmosfera e si sente il forte boato. A vedere la scia luminosa, grossa come una palla da baseball, sono diversi cittadini. Molti turisti ancora svegli sul litorale a godersi la cosiddetta estate settembrina hanno avuto uno spettacolo inatteso della palla di fuoco che ha illuminato quasi a giorno la notte. Insieme a loro polizia e carabinieri impegnati nei pattugliamenti notturni, i vigilantes al lavoro. C’è chi vede la meteora e chi sente solo il fragore.
Le ricerche. A quel punto scatta l’allarme. Ai vigili del fuoco arriva immediatamente una decina di telefonate di cittadini preoccupati che sostengono di aver visto il bolide schiantarsi nella zona tra Monastier e San Biagio. Altrettante chiamate arrivano da carabinieri e polizia. Subito sul posto vengono inviati due automezzi con il supporto del nucleo provinciale Nbcr. Alle 3 la squadra viene dirottata a Monastier per l’incendio di un cassonetto. La coincidenza di luogo e ora fanno pensare alla svolta. In realtà si tratta di un falso allarme come quello, successivo, sempre a Monastier, dov’erano state incendiate alcune sterpaglie. Le ricerche sono terminate nel pomeriggio. «L’ipotesi più probabile», spiega Agatino Carollo, comandante provinciale di Treviso dei vigili del fuoco, «è che il bolide si sia disintegrato prima di impattare al suolo. A questo punto le ricerche sono sospese e agiremo solo in caso di eventuali segnalazioni al 115».
L’appello. Il comandante provinciale ha lanciato un appello alla popolazione: «Se vedete il cratere o qualcosa di sospetto non avvicinateci e non toccate nulla. Segnalateci il fatto al 115 e lasciate che intervengano le squadre di specialiste attrezzate a operazioni del genere».
In ogni caso non c’è alcun allarme della Protezione civile. La direzione sanitaria non ha attivato procedure di emergenza: solitamente il materiale che compone i bolidi, hanno bassissimi livelli di radioattività.
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