Una notte di fuochi spettacolari ma la crisi allontana i veneziani
Un Redentore in sordina. Fuochi spettacolari, tra i più belli degli ultimi anni. Oltre centomila persone e duemila barche in bacino San Marco, organizzazione quasi perfetta. Ma i veneziani non c'erano. Assente il governo della città, travolto dall'inchiesta sul Mose e dalle dimissioni del sindaco Orsoni. Poche anche le barche tradizionali addobbate con i palloncini e le luminarie, «oscurate» dalla massa di barche in plastica, motoscafi e lancioni. Anche il Redentore risente della crisi e in primo luogo dello spopolamento della città. Un calo delle presenze «tradizionali» ben visibile dall’alto, con ampi settori di Bacino lasciati vuoti. Molti hanno preferito la più comoda cena in casa di amici, altri si sono gustati i fuochi dalle rive e dalle terrazze, dalla riaperta Punta della Dogana.
I fuochi. Lunghi applausi per il gran finale dei fuochi 2014. Uno spettacolo che è piaciuto, 40 minuti di spettacolo allestito dagli esperti tecnici della Parente Fireworks di Rovigo. Cinque pontoni e 30 bocche da fuoco che, dirette dal computer, hanno illuminato il cielo e le acque della laguna. Inizio lento e rumori «soft», luci rosse e verdi, cuoricini. Poi l’esplosione delle cascate dorate e il gran finale con il Bacino illuminato a giorno. Per una volta il detto «Gera mejo l’ano scorso» non è stato confermato.
L’afflusso. Centomila persone, arrivate già dal pomeriggio, hanno riempito le rive della Giudecca, delle Zattere e Riva Schiavoni, fino ai Giardini e Sant’Elena. Qualche problema nel deflusso, continuato fino alle 3 del mattino e un grande ingorgo umano sul ponte votivo.
Le barche. Circa duemila le imbarcazioni in bacino San Marco (per i Gran Turismo fino a 200 euro a persona), poche le tope e le sampierotte addobbate. Qualche problema nella fase di deflusso. Davanti a San Marco un motoscafo ha investito tre taxi procurando danni lievi. Un problema anche le alte velocità nonostante la massiccia presenza delle forze dell’ordine e dei vigili della sezione canali.
Le feste. Terrazze piene e spettacolo di grande effetto visto dall’alto. Pieni gli hotel, 140 i Vip e gli sponsor invitati a palazzo Ducale da Vela e dalla Fondazione Musei (hanno pagato 500 euro a testa). Affollata anche la festa organizzata dalla Biennale sulla terrazza di Ca’ Giustinian, anche qui per raccogliere fondi per le attività culturali. Tra gli invitati, il presidente Paolo Baratta e la presidente della Provincia Francesca Zaccariotto.
I servizi. Per una volta il coordinamento ha funzionato. Actv ha messo a disposizione nella notte 255 autobus e 60 bis di vaporetti. Il servizio di collegamento è ripreso poco dopo l’una anche dal Lido a San Zaccaria e alla Giudecca.
I rifiuti. Tutti ricordano le immagini del Redentore 1989, con le montagne di rifiuti in piazza dopo il concerto dei Pink Floyd. Ieri notte Veritas ha mobilitato 40 addetti e raccolto oltre 200 metri cubi di rifiuti, di cui 150 alla Giudecca, 20 a San Marco, 18 alle Zattere, 12 a Castello.
I soccorsi. Situazione critica nella notte soprattutto a causa dell’alcol. Numerosi gli interventi del nucleo speciale dell’Asl e del Suem nei pontili di Zattere e San Zaccaria. Un uomo è stato denunciato a piede libero a Santa Lucia per resistenza a pubblico ufficiale.
Le autorità. Addio assessori e consiglieri comunali. Non si sono viste autorità nei luoghi ufficiali della festa. A palazzo Ducale il Comune era rappresentato dal commissario Vittorio Zappalorto e dal direttore generale Marco Agostini.
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