Una notte di fede a Sottomarina: «In spiaggia con il Papa come a Rio»

Il collegamento via satellite con Copacabana e il discorso di Papa Francesco, alle 7.30 la messa con il Patriarca Moraglia. Tanti giovani, oltre 3 mila, per «Io, te e Rio»

SOTTOMARINA. Tremilacinquecento giovani dal Triveneto e centinaia di adulti residenti in diga per assistere alla messa celebrata dal patriarca Francesco Moraglia a conclusione della due giorni di «Io, te e Rio». Sotto il sole cocente e dopo una notte di veglia i giovani alle 7.30 hanno accolto il patriarca in un clima festoso e raccolto nello stesso tempo. Armati di asciugamani, stuoie e piccole tende da campeggio hanno atteso sulla spiaggia il collegamento, alle 23.30, con papa Francesco da Copacabana per vivere nel loro “piccolo” la Giornata mondiale della gioventù a quasi 10.000 chilometri di distanza.

Il patriarca: «Vicinanza di cuori con Rio». «La distanza fisica può essere enorme», sottolinea il patriarca nell’omelia, «ma lo spazio si può misurare in tanti modi. Tra noi e Rio non esiste una lontananza di cuori, di idealità, di progetti d’amore. Siamo uniti a papa Francesco e ai due milioni di giovani che si sono radunati ai piedi del Cristo Redentor che da un’altezza di 700 metri domina la baia carioca». Moraglia ha ricordato che la Giornata mondiale della gioventù è stata “inventata” da papa Giovanni Paolo II nell’85 per vivere con il linguaggio dei giovani la bellezza del credere e della fede nella stagione della vita in cui si pensa e si costruisce il futuro. Ad animare la messa il coro interdiocesano e l’orchestra di 45 elementi diretta da Matteo Del Negro.

La messa è stata concelebrata dal vescovo di Chioggia monsignor Adriano Tessarollo e da altri 20 sacerdoti delle sette Diocesi che hanno aderito a “Io, te e Rio”. Altri 30 sacerdoti hanno assistito dalla tribuna scendendo poi tra i giovani per la distribuzione della comunione. I 3.500 ragazzi dal Triveneto, ma anche da Emilia e Lombardia, hanno assistito alla messa dalla sabbia dello stabilimento InDiga dove avevano trascorso tutta la notte e il pomeriggio di sabato.

Venti malori per il caldo. Il grande evento è «caduto» proprio nel periodo di picco dell’afa che in questi giorni sta colpendo il Veneto. Una ventina di persone hanno avuto dei malori e sono state curate dal servizio di primo soccorso presente all’evento.

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