«Una multa sulla multa per colpa delle Poste»

Automobilista “beccata” dall’autovelox a cinque chilometri orari oltre il limite paga la sanzione ma l’ufficio dimentica 60 cent. Ne arriva una doppia

JESOLO. Una multa che risale alla primavera del 2013 per eccesso di volecità, registrata con autovelox alle porte di Jesolo Paese, "lievita" per un errore burocratico. Per questo, una signora di Mestre, A.M.G., si è trovata a pagare prima 134 euro e 60 cents, poi altri 220 euro notificati un paio di settimane fa.

La donna, vedova di 63 anni con pensione di reversibilità, era entrata a Jesolo con la sua auto transitando lungo la strada che collega a Jesolo Paese e affianca il centro commerciale Bennet. Era il mese di maggio e già i primi autovelox attendevano residenti, pendolari, turisti e visitatori in genere, non senza polemiche.

Le macchinette infernali erano destinate a sollevare le accese proteste degli automobilisti in ingresso nella città balneare. Una linea dura del Comune, si era detto, contro gli incidenti stradali. Ma anche un danno all'immagine della località, era stata la risposta dell’opposizione, con le solite accuse di voler solo fare cassa.

«Avevo superato il limite di 5 chilometri orari in un rettilineo», ricorda la donna, «già questo fa imbestialire. La sanzione è stata, pagando subito, di 134 euro e 60. Mi sono affrettata a pagare cercando di limitare i danni, anche se per me, che percepisco una minima pensione di reversibilità, la spesa è stata sicuramente importante».

«Ho pagato entro 5 giorni, cercando di non pensarci più», continua la signora, «Ma poco tempo fa mi è arrivata la seconda multa: altri 220 euro. Precisamente 15 giorni fa. Ho iniziato a cercare di capire cosa fosse accaduto, visto che avevo pagato. E mi è stato spiegato che alle poste è in realtà stato timbrato il pagamento, ma per 134 euro, senza considerare i 60 cents. Il timbro non li ha certificati. Un errore non mio, semmai delle Poste, ma è risultato che non avevo pagato tutta la multa e così mi sono trovata altri 220 euro da pagare notificati due settimane fa con mio grande stupore oltre che disappunto completo». La donna è tornata alle poste, a Mestre, poi ha telefonato in Comune a Jesolo. «Non c'è stato verso», aggiunge la signora sconsolata, ma comunque determinata a invocare giustizia ed equità in questa vicenda che l'ha suo malgrado coinvolta, «la posta non ha timbrato nel modo giusto il pagamento della sanzione, ma ormai l'errore è stato fatto. Mi è stato detto in Comune a Jesolo che dovevo accorgermi dell'errore e segnalarlo per tempo. Ma come potevo accorgermi di un simile errore tra bollette e bollettini.

«Io ho una minima pensione», conclude amareggiata, «mille problemi nel cercare di andare avanti ogni giorno. Questa multa ulteriore non la voglio davvero pagare».

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